Serena M. Calabrò – Operation manager, Account Based Marketing e Account Based Growth specialist per Adv Media Lab.
L’industria della bellezza è sempre stata in prima linea per innovazione e reinvenzione anche nel settore eCommerce e quest’anno non ha fatto eccezione. Pur avendo subito una battuta di arresto nelle vendite fisiche durante i primi mesi della pandemia, le vendite online hanno registrano comunque numeri importanti. Dall’inizio del 2020 ad oggi sono 2 milioni i nuovi clienti online di prodotti per la cura della persona, solo in Italia.
L’impulso al mercato online ha fatto emergere nuove tendenze che dovrebbero essere conosciute e cavalcate in questo 2021.
I punti chiave dell’articolo:
Nonostante la pandemia e il lockdown, il settore beauty ha intercettato i bisogni del suo pubblico continuando a crescere e a cambiare
Le aziende di beauty attuano un lavoro costante di miglioramento dell’esperienza del cliente (CX), attraverso AI, realtà aumentata e realtà virtuale
Capire la direzione che sta prendendo il mercato online studiando le tendenze in atto permette alle aziende di includerle nella pianificazione di strategie vincenti nel prossimo futuro
Di seguito in questo articolo ripercorriamo i cambiamenti del beauty online che hanno portato alla nascita e moltiplicazione degli eCommerce nel settore bellezza, analizzando le tendenze che si stanno delineando in questo 2021.
Cosa funziona nel settore beauty e cosmesi?
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Beauty online: dai social network agli eCommerce
Il settore beauty ha trovato nel mondo online un terreno particolarmente fertile negli ultimi decenni. Le discussioni e le interazioni su queste tematiche si sono moltiplicate molto velocemente, a partire in particolare dal social network che più di tutti ha dato visibilità ai primi influencer di make-up: YouTube.
Questa tendenza è nata in America con le prime e i primi makeup artists, coinvolgendo molto presto anche semplici giovani che avevano voglia di mostrare e condividere look e prodotti. Postando video del loro lavoro alcuni sono riusciti a raggiungere una grande fetta di pubblico interessato, probabilmente anche in modo inizialmente inaspettato.
La promozione di prodotti beauty online è diventata per la maggior parte delle aziende il principale mezzo di promozione, scavalcando addirittura il canale più amato da sempre, la televisione.
Possiamo dire, con sostegno di numerosi esempi riusciti, da Clio Makeup a Mrdaniel a Tia Taylor, che molti YouTubers sono riusciti a cogliere il potenziale del mercato del beauty online creando nuove figure professionali dalla semplice passione iniziale di postare video e raccontare i propri gusti nel trucco.
YouTubers prima, influencer sui social network poi, fino a collaborazioni con i maggiori brand del settore. Il mercato è stato rivoluzionato dall’interno.
Il fatto che l’engagement online, ovvero il livello di coinvolgimento del pubblico, sia così alto per il settore beauty ha permesso agli attori del settore di osare molto con la comunicazione online creando tendenze nuove ed importanti.
Il make-up copre sicuramente la fetta più grande della torta seguito poi da skin care, hair care e benessere in generale. Da un primo impulso alla creazione di contenuti interessanti e creativi a colpi di visualizzazioni e like, si è passati ad un seconda fase di monetizzazione.
Diversi metodi di collaborazioni tra influencers e brand hanno portato migliaia di utenti agli eCommerce di aziende di beauty, dando un grande impulso ad una comunicazione
di questo genere.
Il nuovo acquirente beauty nel post Covid-19
Con la pandemia, il tema della cura di se stessi ha riacquistato un ruolo determinante nelle scelte di acquisto dei clienti.
Secondo il report di Beauty Trend Watch di Cosmetica Italiana è emersa una diminuzione del 12%, da gennaio a giugno 2020, degli acquisti nel settore beauty rispetto al 2019.
Nonostante questo, l’eCommerce ha registrato una crescita importante, del 38,8% negli stessi mesi del 2020.
Cos’è successo durante la pandemia?
I sentimenti di incertezza e paura hanno reso le persone più stressate con conseguenti problemi di ansia, malessere e ritmo sonno veglia sballato a causa della pandemia e della nuova routine obbligata.
Anche l’igiene personale, tema mai come oggi attuale, ha riguadagnato il suo spazio nelle nostre ricerche. La corretta igiene delle mani, delle superfici e dell’aria come alleato alla lotta al Covid-19 sono stati argomenti centrali nell’ultimo anno trattati anche dalle istituzioni internazionali come l’OMS.
Un anno così sconvolgente come il 2020 ha inciso profondamente sugli interessi e sentimenti degli acquirenti online.
Cambiamenti così impattanti hanno portato alla nascita di un nuovo acquirente post Covid-19 e a nuove tendenze destinata a rafforzarsi in questo 2021.
7 Trend da tenere d’occhio nel beauty online
1. L’inclusività
Negli ultimi anni è emersa la necessità di creare prodotti che tenessero in considerazione le diversità dei singoli acquirenti .
Si tratta di far emergere il valore del cliente, permettendogli di esprimere la propria individualità pur riconoscendosi nel brand. Una richiesta di inclusività che va oltre il settore beauty e abbraccia tutta la società.
Allargare le palette di colori disponibili dei diversi prodotti è un primo step per offrire maggiori possibilità per i diversi tipi di carnagione.
Dal lancio nel 2017, Fenty Beauty by Rihanna è diventato il marchio di bellezza più inclusivo al mondo offrendo inizialmente la più ampia gamma di tonalità di fondotinta per soddisfare tutte le tonalità della pelle e una miriade di prodotti cosmetici colorati.
Si è iniziato così a riempire un vuoto di mercato sfruttando il potere d’acquisto lasciato inutilizzato da un’industria della bellezza che non si adattava alla diversità dei toni e sottotoni della pelle.
L’inclusività può essere ottenuta promuovendo un consumo consapevole, offrendo consigli per la cura di sé e delineando una comunicazione sui benefici dei prodotti di bellezza per il benessere emotivo e mentale dei clienti.
Un concetto di inclusività che non riguarda solamente il colore della pelle ma anche le preferenze sessuali e tutta la cultura LGBTQ. Il settore beauty non distingue più nettamente la propria audience in base al genere, ma crea prodotti di libero ed universale utilizzo.
2. Prove e acquisti virtuali
Con la pandemia è emerso il problema di non poter provare i trucchi “campione” nei negozi fisici. Come scegliere colore e consistenza di un ombretto, di un fondotinta o di un rossetto senza poterlo provare e vedere con i propri occhi?
Diversi big player del settore non si sono fatti scoraggiare e hanno cercato di porre rimedio con la tecnologia AR, realtà aumentata, e VR, realtà virtuale, collaborando con aziende specializzate in innovazione tecnologica.
Dal provare virtualmente qualsiasi prodotto sul proprio viso all’analisi della pelle, l’AR e altre tecnologie stanno cambiando il modo in cui i clienti scoprono, sperimentano e si connettono con i marchi di salute e bellezza .
Basta condividere un’immagine del proprio viso, sulla quale l’applicazione aggiunge make up in modo del tutto realistico.
I problemi della pelle come rughe, iperpigmentazione, consistenza e opacità vengono identificati grazie a questa tecnologia sempre a partire dall’immagine inserita e vengono offerte soluzioni personalizzate su misura.
3. Iper-personalizzazione
Questo punto è strettamente collegato al precedente. Il continuo desiderio di personalizzazione e connessione con i marchi ha permesso a una nuova forma di iper-personalizzazione di sbocciare nel settore dell’eCommerce beauty, grazie alla tecnologia AI, intelligenza artificiale.
Secondo un’indagine Epsilon, l’80% degli intervistati dichiara di essere propenso ad acquistare prodotti di aziende che offrono esperienze personalizzate.
L’AI e la grande quantità di dati oggi a disposizione permette ai brand di garantire la propria differenziazione, offrendo la possibilità e il valore aggiunto ai propri clienti di prendere decisioni informate e in base alle loro preferenze.
Molti marchi hanno già ideato soluzioni in questa direzione: Neutrogena ha introdotto già nel 2019 una maschera per il viso in 3D progettata per la pelle di ciascun cliente, a partire dai dati estrapolati da una fotografia.
Un altro esempio è quello offerto da La Roche-Posay che ha ideato un cerotto che monitora le variazioni del PH della pelle e consiglia i prodotti più adatti.
4. Beauty-box in abbonamento
La mutevolezza delle preferenze di acquisto si sposa molto bene con la formula dei pacchetti in abbonamento.
Le beauty-box, oggi molto diffuse ed apprezzate, soddisfano le esigenze di rifornimento dei loro abbonati, ma offrono anche l’entusiasmo di provare nuovi prodotti.
Secondo uno studio di McKinsey condotto su 5000 persone, i servizi in abbonamento con la proposta costante di nuovi prodotti da scoprire vengono preferiti nel 55% dei clienti intervistati, rispetto a formule di acquisto più occasionali.
Il valore offerto dall’azienda deve rimanere comunque la best practice da non perdere mai di vista se si vuole mantenere il pubblico interessato, creando un senso di community nella quale il cliente si riconosce e dalla quale trae e genera valore.
5. Più green e meno “greenwashing”
Dal 2018 si è innalzato un enorme clamore attorno ai temi di ecologia, rispetto dell’ambiente, dei lavoratori e della sostenibilità della filiera produttiva.
Purtroppo si sa “non è tutto oro quel che luccica” e molti brand si sono scavati la fossa diffondendo un’immagine di se stessi come portavoci di ideali green ed ecosostenibili solo
in apparenza.
Quello che oggi è definito greenwashing. Letteralmente “lavaggio verde”, greenwashing è un neologismo che indica un ecologismo di facciata, che adotta strategie comunicative volte a costruire un’immagine falsamente positiva .
I clienti hanno oggi modo di informarsi anche in maniera più approfondita rispetto alla sola comunicazione del brand.
È davvero sconveniente perdere la loro fiducia usando pratiche scorrette o affermazioni non veritiere, anche perchè è ormai risaputo che è più costoso acquisire nuovi clienti che mantenere i vecchi. Meglio adottare politiche veramente attente a questi valori di bellezza naturale, pulita e trasparente andando a modificare la filiera produttiva o i materiali utilizzati.
Anche piccoli interventi ma che dimostrano in modo concreto alla propria audience un impegno reale e certificabile in questa direzione.
Il lavoro tra vocazione e responsabilità – Intervista a Massimiliano Pappalardo
6. Social eCommerce
Prima della pandemia da Covid-19, abbiamo assistito ad un’enorme crescita negli acquisti su eCommerce. Ampliando la platea anche le modalità di acquisto si sono moltiplicate. Tra queste, quello che viene definito “social eCommerce”.
Il social eCommerce consente alle persone di acquistare online in gruppo ottenendo uno sconto maggiore. È l’evoluzione 2.0 dei più classici gruppi d’acquisto e consente una maggiore interattività e partecipazione.
Funziona consentendo agli utenti di connettersi con gruppi di amici e fare acquisti online insieme, chattando attraverso l’applicazione dedicata o i social network, mentre provano virtualmente i prodotti.
Una pratica già molto diffusa in Asia, potrebbe prendere velocemente piede anche in Occidente.
Il nuovo negozio Burberry di Shenzhen utilizza WeChat per offrire contenuti esclusivi e accesso sbloccato tramite l’interazione sui social media. Il negozio utilizza codici QR sui prodotti in negozio per entrare in contatto con la vita degli acquirenti in maniera virtuale.
7. Partnership e influencer marketing
L’influencer marketing non è una novità del 2021 ma si afferma sempre più come modalità tra le più efficaci di promozione dei marchi e di incremento delle vendite.
La Harvard Business School ha riferito che la spesa globale per l’influencer marketing è passata da una stima di 2 miliardi di dollari nel 2017 a circa 8 miliardi di dollari nel 2019, con una previsione che mostra che la spesa dovrebbe salire a 15 miliardi entro il 2022.
La resa per ogni dollaro investito dai brand in questa modalità di promozione online è molto redditizia grazie al fatto che usando gli influencers come ambasciatori si va a colpire un pubblico già targettizzato per gusti e potenzialmente interessato a quello che gli influencers hanno da dire.
L’autenticità e la fiducia sono il presupposto su cui si basa la relazione dell’influencer con il suo pubblico.
Non solo i grandi e molto costosi influencer ottengono risultati, ma anche i micro-influencer, ovvero coloro che hanno meno di 100.000 followers.
Generalmente costano meno e hanno un grande potenziale se il loro pubblico è coinvolto e interessato. È possibile verificare l’engagement dei profili dei micro-influencer tramite strumenti e tool online o rivolgendosi ad esperti in questo settore.
Le brand partnership, ovvero la collaborazione di più brand, permette di unire pubblici creando comunicazioni e campagne condivise, fino a 30 volte meno costose della classica pubblicità digitale. Attingere a un pubblico già esistente e raggiungere un mercato più ampio sono gli obiettivi di questo tipo di collaborazione.
Il settore del beauty offre grandi opportunità con gli influencer e micro-influencer.
Il tema della bellezza, del beauty e della cura della pelle sono molto seguiti e sono numerosi
gli influencer che, con pubblici molto differenti, sarebbero disposti ad attivare
nuove collaborazioni.
Sviluppa la tua strategia digitale per il beauty online con Adv Media Lab
Il beauty e la bellezza sono settori che offrono grandi opportunità online. Gli eCommerce che vendono prodotti di make up e skin care si moltiplicano giorno dopo giorno, costruendo comunicazioni omnichannel con importanti sviluppi anche sui social network.
Il mercato è ricco di proposte ed opportunità. Per questo motivo, è necessario che le aziende del settore costruiscano la propria presenza e la propria strategia ora.
Guardare ai trend per il prossimo futuro è un elemento cruciale. Come sfruttare AI, realtà aumentata e realtà virtuale? Come migliorare la customer experience dei clienti all’interno dell’eCommerce?
Per rispondere a tutte queste domande nel modo migliore potrebbe essere utile affidarsi alla consulenza specializzata di professionisti del settore.
Adv Media Lab ha un’esperienza ventennale nel settore della digital transformation , aiutando le aziende nell’adozione delle nuove tecnologie.
L’obiettivo? Accompagnare l’azienda in un percorso di evoluzione che dall’interno si proietta con successo sul mercato.
Con un team di oltre 40 esperti, si parte da una consulenza personalizzata per individuare la giusta strategia per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
Un percorso da costruire insieme, nella creazione di una presenza online a 360°, dall’eCommerce ai social network, affinchè la tua azienda del settore beauty emerga rispetto ai competitor.
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In conclusione
I clienti sono oggi più che mai disposti a conversare con i marchi se sentono che i loro bisogni e desideri sono realmente ascoltati.
Fiducia, inclusività e sicurezza sono i principali valori che orientano i clienti nella scelta ed è per questo che questi valori devono essere comunicati in maniera efficace tramite i canali più appropriati.
L’eCommerce e la comunicazione online permettono di raggiungere molto più velocemente una platea molto ampia. Ma senza la giusta strategia è difficile trarne i vantaggi.
Cosa fare per crescere oggi nel settore del beauty?
È importante guardare alle nuove tendenze: dal green all’AI fino ai servizi in abbonamento, tutto è orientato alla massimizzazione della personalizzazione e all’offerta di un servizio sempre più soddisfacente.
I brand di bellezza sono in una posizione unica per costruire forti legami personali con i loro clienti e c’è molto che si può imparare da come l’hanno fatto fino ad oggi.
I Trend del beauty online che abbiamo analizzato ci danno un assaggio di dove si sta dirigendo il settore. È il momento di scegliere la rotta.
Serena è operation manager, Account Based Marketing e Account Based Growth specialist per Adv Media Lab. Con esperienza pluriennale specialistica tra marketing e advertising in grandi aziende, la sua attività ogni giorno gravita intorno allo sviluppo e pianificazione di strategie volte all’integrazione tra area marketing e vendite.