I rischi dell’assenza di un sensemaking

La quantità di informazioni con le quali si ha a che fare, soprattutto nell’era moderna, è letteralmente esplosa in maniera esponenziale.

Non avendo a disposizione un processo per comprendere e interpretare al meglio le informazioni e gli eventi,  le aziende rischiano di dover fare i conti con una serie di problemi che potrebbero arrivare addirittura a compromettere la loro capacità di operare con successo.

La comunicazione interna potrebbe diventare confusa e poco efficace: la mancanza di coerenza nelle interpretazioni e nelle azioni dei dipendenti di un’azienda può portare a conflitti interni, inefficienza e una drastica riduzione della produttività. Ad esempio, nel caso in cui venisse introdotta una nuova strategia aziendale, i membri di diversi team potrebbero adottare degli approcci divergenti, compromettendo in questo modo l’allineamento e ostacolando la riuscita della strategia.

Questo, comunque, non è l’unico problema che l’assenza di un processo di sensemaking potrebbe comportare. Infatti, le aziende potrebbero andare incontro ad altre significative problematiche, come:

  • Fatica nell’adattibilità: saper interpretare in modo rapido i cambiamenti e, di conseguenza, adattarsi ad essi è una caratteristica vitale per le aziende che puntano al successo. Trovarsi impreparati di fronte a nuove potenziali opportunità oppure a temibili minacce può portare a una perdita nella competitività, dato che le decisioni strategiche non si baseranno su una comprensione accurata del contesto in evoluzione;
  • Difficoltà nel cambiamento: l’azienda rischia di rimanere bloccata in modalità operative rigide e tradizionali, perdendo opportunità di innovazione e crescita, perdendo valore anche in termini di competitività.
  • Riduzione dell’engagement dei dipendenti: se i lavoratori non comprendono al 100% il significato delle decisioni e delle strategie aziendali, potrebbero sentirsi disconnessi dal resto dell’azienda. Questa disconnessione finisce per tradursi in una mancanza di motivazioni, di stimoli e di produttività, e potrebbe spingere il dipendente ad allontanarsi in cerca di un nuovo posto di lavoro.
  • Pessima gestione del rischio: le aziende devono saper identificare, valutare e reagire ai vari rischi in modo rapido ed efficiente. Senza una comprensione condivisa dei potenziali rischi e delle loro conseguenze, potrebbero essere prese delle decisioni basandosi su informazioni incomplete o errate, con la possibilità di generare errori con implicazioni gravi e durature.

Scegliere di investire in processi e pratiche che promuovano il sensemaking, dunque,  non solo avrà l’obiettivo di aiutare la tua azienda a non commettere determinati errori, ma permetterà anche di dare vita ad un ambiente lavorativo innovativo e molto più propenso al cambiamento.

Cosa è il sensemaking e perché usarlo?

Daniel Casarin, imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale. Con oltre 20 anni di esperienza, esplora l’impatto delle tecnologie emergenti in ambito economico e organizzativo. Attraverso Adv Media Lab e altre iniziative imprenditoriali, collega la sua expertise multidisciplinare al mondo dell’impresa.

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