I rischi dell’assenza di un sensemaking
La quantità di informazioni con le quali si ha a che fare, soprattutto nell’era moderna, è letteralmente esplosa in maniera esponenziale.
Non avendo a disposizione un processo per comprendere e interpretare al meglio le informazioni e gli eventi, le aziende rischiano di dover fare i conti con una serie di problemi che potrebbero arrivare addirittura a compromettere la loro capacità di operare con successo.
La comunicazione interna potrebbe diventare confusa e poco efficace: la mancanza di coerenza nelle interpretazioni e nelle azioni dei dipendenti di un’azienda può portare a conflitti interni, inefficienza e una drastica riduzione della produttività. Ad esempio, nel caso in cui venisse introdotta una nuova strategia aziendale, i membri di diversi team potrebbero adottare degli approcci divergenti, compromettendo in questo modo l’allineamento e ostacolando la riuscita della strategia.
Questo, comunque, non è l’unico problema che l’assenza di un processo di sensemaking potrebbe comportare. Infatti, le aziende potrebbero andare incontro ad altre significative problematiche, come:
- Fatica nell’adattibilità: saper interpretare in modo rapido i cambiamenti e, di conseguenza, adattarsi ad essi è una caratteristica vitale per le aziende che puntano al successo. Trovarsi impreparati di fronte a nuove potenziali opportunità oppure a temibili minacce può portare a una perdita nella competitività, dato che le decisioni strategiche non si baseranno su una comprensione accurata del contesto in evoluzione;
- Difficoltà nel cambiamento: l’azienda rischia di rimanere bloccata in modalità operative rigide e tradizionali, perdendo opportunità di innovazione e crescita, perdendo valore anche in termini di competitività.
- Riduzione dell’engagement dei dipendenti: se i lavoratori non comprendono al 100% il significato delle decisioni e delle strategie aziendali, potrebbero sentirsi disconnessi dal resto dell’azienda. Questa disconnessione finisce per tradursi in una mancanza di motivazioni, di stimoli e di produttività, e potrebbe spingere il dipendente ad allontanarsi in cerca di un nuovo posto di lavoro.
- Pessima gestione del rischio: le aziende devono saper identificare, valutare e reagire ai vari rischi in modo rapido ed efficiente. Senza una comprensione condivisa dei potenziali rischi e delle loro conseguenze, potrebbero essere prese delle decisioni basandosi su informazioni incomplete o errate, con la possibilità di generare errori con implicazioni gravi e durature.
Scegliere di investire in processi e pratiche che promuovano il sensemaking, dunque, non solo avrà l’obiettivo di aiutare la tua azienda a non commettere determinati errori, ma permetterà anche di dare vita ad un ambiente lavorativo innovativo e molto più propenso al cambiamento.
L’importanza del sensemaking nell’era digitale
Come già anticipato in precedenza, nell’era digitale si sono moltiplicate le quantità di dati a nostra disposizione. Qualsiasi interazione online, ogni minima transazione, ogni singola attività sui social media genera dati che, se interpretati in modo corretto, possono tradursi in informazioni e insights preziose.
Inoltre, il continuo emergere di nuove tecnologie, nuovi studi e nuove metodologie, modifica nettamente le dinamiche del mercato e le aspettative di clienti e consumatori.
All’interno di un contesto simile, adottare un approccio sensemaking significa essere in grado di individuare tendenze nascoste, anticipare le più svariate emergenti esigenze e adattarsi in modo positivo alle mutevoli condizioni del mercato.
Esso consente anche di costruire un vero e proprio ponte tra dati e azione, trasformando l’overload informativo in una risorsa strategica estremamente preziosa. Le aziende possono sfruttare queste capacità per migliorare l’efficienza operativa, personalizzare al massimo l’offerta di prodotti e servizi, e creare delle esperienze utente più coinvolgenti e rilevanti.
Investire nel sensemaking significa investire nelle persone e nelle tecnologie che permettono di esplorare i dati con creatività e rigore scientifico: solo attraverso una comprensione approfondita e contestualizzata dei dati, le aziende possono riuscire a trasformare le sfide in opportunità e costruire un futuro sostenibile e innovativo, affermandosi nel ruolo di leader in un panorama tanto dinamico quanto competitivo e complesso.
Daniel Casarin, imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale. Con oltre 20 anni di esperienza, esplora l’impatto delle tecnologie emergenti in ambito economico e organizzativo. Attraverso Adv Media Lab e altre iniziative imprenditoriali, collega la sua expertise multidisciplinare al mondo dell’impresa.
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