Empatia ed intelligenza multipotenziale

Non ragionare per schemi mentali predefiniti si sposa perfettamente con la qualità dell’empatia, ovvero la capacità di comprendere e condividere le emozioni degli altri.

Questa soft skill deriva proprio dal fatto di aver accumulato abbastanza esperienza nel confrontarsi con prospettive e background differenti. Questo permette al soggetto con multipotenzialità di stabilire connessioni profonde con le persone che ha accanto e di costruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca e sull’ascolto attivo.

Tipicamente, chi possiede empatia e intelligenza multipotenziale ha capacità comunicative efficaci e possiede quell’assertività che è fondamentale nel lavoro di squadra e nel gestire qualunque tipo di team.

Curiosità e coraggio

Sono due soft skill che vanno a braccetto con quelle precedenti dell’adattabilità e della propensione all’apprendimento. Questo perché la curiosità è la molla che spinge l’individuo con multipotenzialità a esplorare discipline e argomenti differenti e sempre nuovi.

Il coraggio, d’altro canto, è il motore che li spinge a intraprendere sfide che altri potrebbero evitare per non uscire dalla propria zona di comfort.

Insieme, curiosità e coraggio creano un potente mix che permette alle persone multipotenziali di innovare, evolvere e adattarsi continuamente.

A volte forse sono difficili da gestire, ma compensano questo rischio con un alto valore aggiunto nei contesti dove sono inseriti, apportando cambiamento, sperimentazione e professionalità.

Come sfruttare la multipotenzialità lavorativa

Quando un candidato supera il test della multipotenzialità in fase di assunzione, si trasforma in un asso nella manica per l’azienda. La ragione è perché può essere destinato a differenti contesti lavorativi.

Per sfruttare appieno le sue potenzialità, però, è bene adottare alcune strategie e accorgimenti.

Innanzitutto, per non correre il rischio di trascinare il proprio collaboratore nella routine, e fargli perdere entusiasmo e concentrazione, è bene offrirgli una posizione che richieda flessibilità, creatività e innovazione.

Il metodo migliore è quello di impegnarlo in progetti che abbiano le fondamenta nella mission del brand, ma che si differenzino per complessità e sfide da affrontare.

Ecco, quindi, i settori più adatti per chi possiede le competenze trasversali tipiche di un’intelligenza multipotenziale:

  • Marketing;
  • Risorse umane;
  • Organizzazione di eventi;
  • Pubbliche relazioni;
  • Sviluppo e innovazione aziendale.

I campi privilegiati sono quelli della comunicazione e del marketing in tutte le sue sfaccettature, grazie alle doti dell’empatia e dell’assertività. Ma questi sono solo alcuni degli esempi possibili.

Infatti, allargando il campo visivo, la persona con multipotenzialità è adatta in tutti quei ruoli che presuppongono un eccellente ascolto attivo.

C’è poi un contesto in cui potrebbe dare il meglio di sé: le startup. Questo perché sono tipologie di società che richiedono tutte le competenze presenti in una mente multipotenziale: innovazione, creatività, interdisciplinarità, ecc.

Perché sviluppare percorsi di carriera multipotenziali

La recente survey di McKinsey & Company “Beyond hiring: How companies are reskilling to address talent gaps” ha reso chiara la necessità di modificare la ricerca di personale per garantire ai brand di restare competitivi sul mercato.

I risultati sono impressionanti: ben l’87% delle aziende intervistate afferma di riscontrare già carenze nelle competenze del personale o di prevederle entro pochi anni. Tant’è che il restyling delle soft skill dei dipendenti è una delle tre prime priorità da affrontare.

La tattica più comune, per circa i due terzi del campione, è proprio l’assunzione di nuove figure dotate di multipotenzialità.

La seconda tattica, invece, adottata dal 56% degli intervistati, è lo sviluppo delle competenze attraverso programmi di formazione e di riqualificazione.

Perché tutto ciò? La risposta è semplice: i brand hanno capito che le logiche imprenditoriali valide nel secolo scorso sono saltate a causa di diversi fattori, tra cui la forte spinta tecnologica. Per restare al passo con i tempi e per potersi distinguere sul mercato oggi, quindi, la parola d’ordine deve essere: multipotenzialità.

Cos’è la multipotenzialità? L’importanza delle soft skill

Daniel Casarin, imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale. Con oltre 20 anni di esperienza, esplora l’impatto delle tecnologie emergenti in ambito economico e organizzativo. Attraverso Adv Media Lab e altre iniziative imprenditoriali, collega la sua expertise multidisciplinare al mondo dell’impresa.

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