L’attuale era economica richiede alle aziende collaborazione, ottimismo e soprattutto creatività.
O meglio, capacità di navigare nell’ambiguità e di guidare persone ed organizzazioni senza sapere cosa ci aspetta. Secondo il WEF, la creatività è addirittura tra le prime tre competenze necessarie oggi oltre a risoluzione di pensieri complessi e pensiero critico.
Il punto è che esistono ricerche su ricerche che dimostrano come la creatività sia associata a prestazioni aziendali superiori.
Per utilizzarla è necessario però dirigerla innanzitutto verso quattro aree chiave:
- Pratiche quotidiane
- Centralità del cliente
- Velocità
- Adattamento
Sono in molti però a pensare che la creatività è un’attività che non può essere gestita. Il primo a ricordarci il contrario è Jack London: “Non puoi aspettare che arrivi l’ispirazione. Devi andarla a cercare con un bastone”. Ed è proprio attraverso uno specifico percorso ben disciplinato che è possibile scalarne i risultati in quantità e qualità.
Un’ottima fotografia che ci racconta del cuore avventuroso di tutti quegli imprenditori che non sembrano affetti da quella sindrome da fine di un ciclo storico o verso quel progressivo soffocamento di audacia di vivere il reale e l’impulso ad inseguire i propri sogni. Il prezioso lavoro svolto dagli autori e il racconto degli imprenditori mostra come, nonostante il vuoto della politica, si possa fare molto, ogni giorno.
La creatività inizia con il modo in cui percepiamo il mondo.
Le neuroscienze infatti ci stanno spiegando che percezione e creatività coinvolgono gli stessi processi neurologici. Ecco perché per rompere con i modi di pensare abituali, dobbiamo esporci a nuove esperienze.
Ovviamente dovremmo tutti pensare in modo creativo, dovremmo tutti sfidare la nostra mentalità, dovremmo tutti pensare attraverso nuovi schemi. Soprattutto oggi. E a questo compito ci viene incontro Edoardo Binda Zane con il suo “Creative leadership” che chiude il primo capitolo del libro con un concetto molto semplice: “La creatività non è un talento innato, è un modo di lavorare, un processo da seguire”.
“Creative leadership – Esercizi pratici di creatività per la persona e per il team” è questa praticissima edizione dell’Ayros che ci dimostra dall’inizio alla fine il potenziale a mio parere tutto enormemente sottovalutato di gestire e dirigere l’atto creativo.
L’obiettivo è semplice: creare le condizioni necessarie a generare innovazione.
Non voglio però andare oltre visto che con l’autore abbiamo approfondito anche l’argomento in una preziosa intervista dedicata al libro: Creative leadership: intervista a Edoardo Binda Zane.