Il genio di Musk: Starlink e le guerre
E a ciò si aggiunge la vicenda Starlink i cui satelliti vengono inizialmente concessi all’Ucraina per scopi difensivi, ma successivamente tolti, per impedire di attaccare la flotta russa in Crimea, e poi in un’ulteriore tappa l’accusa di Kiev di concederne l’uso al Cremlino, accusa smentita sia da Elon Musk che dal portavoce di Putin Peskov.
E anzi, nel maggio di quest’anno, la Russia è riuscita addirittura a sabotare i satelliti Starlink in Ucraina, a dimostrazione di una vicenda sulla quale vi è tanta propaganda, sicuramente motivi di profitto, posizionamenti politici e dietrofront ai quali ci ha abituato lo stesso Musk, che è fondamentalmente un businessman e non un propagandista o un politico.
Infatti, dopo aver tolto nell’autunno 2022 l’uso gratuito di Starlink agli Ucraini, per via degli alti costi che né Kiev né il Pentagono avrebbero pagato, successivamente twitta “al diavolo, torneremo a fornire Starlink gratis all’Ucraina“.
Altra vicenda dai tratti forse ancor più spinosi per motivi storici, internazionali e di politicamente corretto è tutta la posizione sul conflitto israelo-palestinese portata avanti da Musk e da X, i quali sono stati accusati di favorire la diffusione di fake news, di essere addirittura anti-semiti e filo-terroristi, e pure dalla storica lobby culturale ebraico-americana: l’Anti Defamation League.
Una questione sulla quale lo stesso Musk mette in campo una politica di regolamentazione dei contenuti ‒ altro dietrofront, una giusta regolamentazione o una naturale attestazione dei rapporti di forza in favore di Israele e delle lobby?
E poi sulla questione Starlink, con l’accordo del novembre del 2023 per l’utilizzo a Gaza per concessione di Israele.
Un uso per scopi umanitari con accordi e sovvenzionamenti, anche più recenti, verso gli ospedali della striscia.
Elon Musk: l’impasto subculturale e tratti personali
Anche da un punto di vista intellettuale la figura di Elon Musk è abbastanza enigmatica, o quantomeno complessa.
Dentro questo personaggio vi sono tanti spunti interessanti, dalle sue ultime posizioni populiste e trumpiane, a tendenze individualiste tipiche della tradizione anarco-capitalista e monarchica di stampo anglo-sassone (Ayn Rand e Rothbard su tutti), e conservatorismo in materia fiscale.
Per Musk: “Lo stato è semplicemente la più grande azienda con un monopolio sulla violenza, contro cui non hai possibilità di ricorso; quanti soldi daresti a questa entità?”
Ovviamente ammiratore del nuovo presidente argentino Xavier Milei, incontrato svariate volte dopo la sua elezione. Lo stesso magnate sudafricano raccomanda su X di investire in Argentina e condivide col neo-presidente lo stesso universo valoriale divenendo punto di riferimento per una nuova forma di sovranismo anti-statalista, liberal-libertario, anti-woke. Un’ideologia, quest’ultima, identificata come nuovo socialismo del XXI secolo.
E dopo i socialisti, i libertari, gli anarco-capitalisti, populisti e sovranisti, conservatori, Musk stuzzica l’immaginario della destra radicale, per certi versi esoterica e sempre di marca individualista, con certe sue uscite sull’eroe e filosofo europeo Ernst Jünger, dopo aver letto il suo Nelle tempeste d’Acciaio (1920), e anche con altre sue citazioni su X dello scrittore J. R. R. Tolkien.
A completare il quadro della personalità di Elon Musk alcune caratteristiche come ad esempio l’essere affetto dalla sindrome di Asperger come Greta Thunberg, e altre particolarità, come l’essersi dichiarato consumatore di Ketamina ‒ un anestetico con proprietà dissociative usato anche in veterinaria e nel mondo dei rave party ‒, una volta ogni due settimane, in piccole quantità per combattere stati mentali negativi simili alla depressione.
Elon Musk: il lungotermismo
Ma Elon Musk è anche un fautore del lungotermismo, una sorta di ideologia a sfondo religioso nella quale si fanno previsioni e si mettono in campo progetti a lungo termine per l’umanità, per il benessere collettivo, delle vite altrui, anche in un futuro remoto, tanto da prosperare anche nell’intero universo (da qui i suoi tentativi di andare su Marte).
In pratica, l’umanità, con il suo potenziale, deve essere garantita sul lungo termine, e dunque si pensa anche all’esistenza delle generazioni a venire, che in questa visione contano quanto quella attuale.
A tal fine bisogna necessariamente far fronte ai rischi esistenziali, cioè a quei rischi che potrebbero condurre al collasso tecnologico o all’estinzione del genere umano.
Il manifesto del pensiero lungotermista è What We Owe the Future (2022), di William MacAskill, esponente del più vasto movimento de l’altruismo efficace, che si distingue dalle forme classiche di beneficenza per la sua progettualità scientifica finalizzata a salvare quante più vite possibili.
Il lungotermismo, seppure con delle divergenze, è appunto una corrente dell’altruismo efficace.
In particolare nell’altro caposaldo di questo pensiero, The Precipice (2020) di Toby Ord, si calcola come rischio per la specie umana, con probabilità notevolmente superiori all’impatto del pianeta con un corpo celeste in questo secolo (uno su 150 milioni), o del cambiamento climatico (uno su mille), l’emersione di una unaligned artificial intelligence, l’IA non allineata ai valori umani (uno su dieci).
Il genio di Musk: il Future of Life Institute e la moratoria IA
Elon Musk è uno dei sostenitori della lettera sull’IA del Future of Life Institute che vede la firma di oltre 1000 tra ricercatori, manager ed esperti del settore, tra i quali figura anche il co-fondatore di Apple Steve Wozniak.
Nella lettera si afferma, in concordanza con i principi di Asilomar, che “l’IA avanzata potrebbe rappresentare un cambiamento profondo nella storia della vita sulla Terra e dovrebbe essere pianificata e gestita con cura e risorse adeguate.”
E ancora: “I sistemi di intelligenza artificiale contemporanei stanno diventando competitivi con gli esseri umani in compiti generali […] Dovremmo sviluppare menti non umane che alla fine potrebbero superarci di numero, essere più intelligenti e sostituirci? Dobbiamo rischiare di perdere il controllo della nostra civiltà? Queste decisioni non devono essere delegate a leader tecnologici non eletti.”
E poi: “I potenti sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere sviluppati solo quando saremo sicuri che i loro effetti saranno positivi e i loro rischi gestibili […] chiediamo a tutti i laboratori di IA di sospendere immediatamente per almeno 6 mesi l’addestramento di sistemi di IA più potenti del GPT-4. Questa pausa dovrebbe essere pubblica e verificabile. Questa pausa deve essere pubblica e verificabile e deve includere tutti gli attori chiave. Se tale pausa non può essere attuata rapidamente, i governi dovrebbero intervenire e istituire una moratoria.”
Infine: “L’umanità può godere di un futuro fiorente con l’IA. Essendo riusciti a creare potenti sistemi di IA, possiamo ora goderci una ‘estate dell’IA’ in cui raccogliere i frutti, progettare questi sistemi per il chiaro beneficio di tutti e dare alla società la possibilità di adattarsi. La società ha messo in pausa altre tecnologie con effetti potenzialmente catastrofici per la società e possiamo farlo anche in questo caso.”
Elon Musk: le famiglie
La famiglia Musk, anzi le famiglie Musk, sicuramente non sono quel modello di famiglia tradizionale alla quale aspira un certo populismo conservatore, ma molto più cartina tornasole del mondo occidentale postmoderno e dei credo cyber-lungotermistici del capostipite, anche se possiamo dire che a suo modo egli porta avanti la lotta alla denatalità…
Musk ha avuto 12 figli con 3 donne diverse (tra il 2002 e il 2024). Alcuni in contemporanea tra due relazioni diverse, i primi sei con l’ex moglie Justine Wilson (2002/2006), di cui il primo, Nevada Alexander, morto dopo pochi mesi, e il secondo, Vivian Jenna, in conflitto col padre per via della transizione di sesso. Poi 3 figli con la cantautrice Grimes e 3 con la manager Shivon Zilis.
Poi ha avuto anche una relazione con Talulah Riley, sposati e divorziati due volte (2010/2012 e 2013/2016).
Con la musicista e produttrice discografica canadese Grimes, al secolo Claire Boucher, Musk ha una “relazione fluida“, mai sposati, con tira e molla continui e con tre figli con nomi tipici di un armamentario cyber, dark, futuristico: X Æ A-XII, soprannominato X (2020), il cui nome era originariamente X Æ A-12, ma poi cambiato in X Æ A-XII; la figlia, Exa Dark Sideræl, da madre surrogata (2021); Techno Mechanicus, detto Tau, la cui data di nascita non è mai stata resa nota.
Ma, contemporaneamente alla relazione con Grimes, Musk ha avuto altri figli con la sua nuova compagna Shivon Zilis (3 in totale), di cui i primi due, gemelli, nati poche settimane prima che nascesse la secondogenita della relazione con Grimes.
Shivon Zilis è a capo del progetto Neuralink, e dopo una ovvia iniziale incomprensione reciproca, i rapporti con Grimes sono diventati migliori.
Elon Musk: la critica escatologica
Ma le critiche al personaggio si completano di un piano che non esitiamo a definire escatologico, e in entrambi i fronti culturali.
Mentre a sinistra, infatti, lo si accusa di non fare abbastanza per l’Apocalisse verde, il cosiddetto cambiamento climatico per mano dell’uomo, e anzi alla fin fine di essere l’ennesimo capitalista, bianco, a perseguire l’egoistico profitto.
A destra, in una visione tradizionalista della realtà, o almeno di certi suoi settori che talvolta incrociano le teorie del complotto, Musk viene visto come una specie di anticristo, in grado di fare i miracoli, proprio come il falso profeta biblico, addirittura giocando con il suo nome El Elyon, che in ebraico è l’essere supremo, ma alla rovescia in questo caso.
E qui i richiami al far riprendere il movimento ai paralizzati, o a far riprendere la vista ai ciechi, attraverso i suoi progetti con i chip, non sono puramente casuali…
Sempre sul chip, nel progetto Neuralink, si vede il possibile uso collaterale di esso, a scopi non esclusivamente medici, per per formare una sorta di superuomo in grado di far fronte, lungotermisticamente, al possibile sopravvento di un’IA malvagia.
Sempre riguardo le teorie del complotto, la notizia, in realtà deep fake news, con tanto di foto alterata, della prossima relazione di Musk con una donna/IA/robot dal nome Katanela, e che scatena i soliti fact checker, e questa volta con le dovute ragioni.
Elon Musk: lo spirito postmoderno occidentale
Elon Musk è dunque un personaggio che rispecchia lo spirito del tempo.
La sua enigmaticità, la sua controversia, a tratti contraddittorietà, rappresentano in tutto e per tutto l’attuale Occidente postmoderno.
Sempre in linea, o, forse, a propulsione proprio dello spirito del tempo dell’Occidente postmoderno, la sua genialità, il suo pensiero e la sua opera, a tratti stravagante, esagerata, irrealizzabile, se non addirittura prometeica, faustiana, ma inevitabilmente anche molto pragmatica, creativa, e possiamo dire, anche alla luce della guerra mossagli dagli ayatollah del politicamente corretto e dagli odiatori del potente di turno: autentica!
Cosa ci tiene in serbo questa figura? Questo resta un mistero.
Quello che di sicuro c’è, abbiamo cercato di tratteggiarlo in quest’articolo, non tralasciando nulla, ma sottraendoci alla vulgata, molto naif e moralista, che tanto in una certa cultura di sinistra, quanto di destra, lo dipinge come un essere maligno assetato di potere.
Roberto Siconolfi, classe ’83, campano, sociologo, saggista, mediologo. Uno dei suoi campi principali di ricerca è il mondo dei media, in tutti i suoi aspetti, da quello tecnico a quello storico e antropologico, fino a giungere al piano “sottile”, “magico”, “esoterico”.
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