Vi è un transumanismo figlio della mentalità razionalista ed uno figlio del pensiero nietzscheano…

Le differenze sono minime, in quanto il transumanismo è un’ideologia pragmatica che punta innanzitutto a modificare l’uomo. Il retroterra filosofico dei singoli transumanisti conta relativamente. Il transumanismo anglo-americano fa riferimento a personaggi come Ray Kurzweil, Nick Bostrom, Anders Sandberg; quello nietzscheano a Stefan Lorenz Sorgner.

Tanto Fedorov padre del pensiero cosmista, quanto Teilhard de Chardin padre del concetto di Noosfera, miscelano elementi di spiritualità con la possibilità di beneficiare al massimo del progresso tecnico umano. Un discorso simile avviene per Nietzsche, nell’interpretazione di stati che per lui sono di carattere esistenziale e non legati allo sviluppo tecnologico umano.Lei o altri studiosi del pensiero trasumanista trovate giusta questa prospettiva, o vi è qualcuno che segnala delle incongruenze, una sovrapposizione di piani tra lo spirito e la materia?

Come detto sopra, il transumanismo è essenzialmente un’ideologia pragmatica, compatibile con qualunque altro pensiero, incluse le correnti più spirituali. Ci sono un transumanismo buddhista, cristiano, mormone, e così via. Insomma non c’è alcuna contraddizione tra transumanismo e spiritualità.

Veniamo all’altro dei grandi temi e delle ricerche del transumanismo, ovvero l’evoluzione autodiretta e guidata non più dalla e in funzione della specie umana, bensì dagli individui autoconsapevoli. Il che si riaggancia al longevismo, al superamento dell’invecchiamento e della morte. Ci vuole spiegare le origini, anche filosofiche, di questo grande tema, e l’evoluzione scientifica a riguardo. Lei auspica e ritiene fattibile l’avvento della “libertà morfologica”, della “fluidità morfologica” e della speciazione? E in quale modalità e direzione?

La libertà morfologica rappresenta uno dei concetti centrali del pensiero transumanista, la libertà di cambiare il proprio corpo a proprio piacimento. Gli esseri umani si espanderanno nel cosmo, colonizzeranno mondi diversi dalla Terra, si adatteranno ad essi assumeranno mille forme diverse.

Molte delle scoperte e delle pratiche medico-scientifiche, delle più avanguardistiche, hanno un’effettiva utilità nella cura di malattie e nel mantenimento di un buono stato di salute psichica e corporea (pensiamo al training della memoria, alle protesi degli arti, ma anche alle tecniche di riabilitazione degli arti mediante realtà virtuale), e questa è un’argomentazione che sgombra il campo a luddismi, e visioni di stampo religioso o ecologista-integralista che vedono la tecnologia e le tecno-scienze come intrinsecamente negative o addirittura demoniache. Ha senso secondo lei restare esclusivamente nel campo della salute e del benessere, anziché progettare modelli umani e collettivi che hanno più a che fare con l’ideologia, o perché no, con una nuova religione?

Certo che bisogna progettare nuovi modelli umani, altrimenti lo farà la natura per noi, tramite l’evoluzione. La vera domanda è: possiamo ottenere risultati migliori di madre natura, basata com’è sul mero caso?

Esseri Umani 2.0: intervista a Roberto Manzocco

Roberto Siconolfi, classe ’83, campano, sociologo, saggista, mediologo. Uno dei suoi campi principali di ricerca è il mondo dei media, in tutti i suoi aspetti, da quello tecnico a quello storico e antropologico, fino a giungere al piano “sottile”, “magico”, “esoterico”.

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