Daniel Casarin – Imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale.
La distanza tra inbound marketing e outbound marketing è molto grande e con il passare del tempo continua a crescere. Sono due approcci molto differenti al marketing e alla comunicazione con il cliente.
Gli addetti ai lavori molto spesso parlano delle virtù dell’inbound marketing in contrapposizione a quelle dell’outbound con toni critici e analizzandone ogni aspetto.
Ancora oggi, però all’interno delle aziende c’è una certa confusione e la conoscenza di questi due mondi non è chiara.
I punti chiave dell’articolo:
L’outbound marketing è la strategia più classica di marketing che mira all’allargamento della platea. Raggiungere il maggior numero di persone con una comunicazione chiara verso l’acquisto per aumentare il numero di clienti.
L’inbound marketing nasce come strategia inversa. Si producono contenuti di qualità su temi che possano interessare ed intercettare il pubblico. Sarà l’utente ad arrivare volontariamente sul sito web.
Inbound ed outbound marketing sono due tecniche differenti ma che dovrebbero essere integrate in una comunicazione dell’azienda e del marchio a 360°.
I vantaggi nella scelta di una strategia di marketing definita e corretta sono molteplici ed è quindi importante analizzare le differenze tra inbound marketing ed outbound marketing nel dettaglio.
In questo articolo ci occuperemo di:
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Che cos’è l’outbound marketing
L’outbound marketing è il metodo tradizionale di fare pubblicità. Si tratta di mostrare il proprio prodotto al maggior numero possibile di persone, raggiungendole attraverso i diversi canali. La comunicazione in questo caso prescinde da ciò che il cliente sta cercando e dal momento in cui lo sta cercando.
Viene anche chiamato interruption marketing, ovvero marketing dell’interruzione, in quanto le persone ricevono lo stimolo a tale pubblicità in qualsiasi contesto, venendo spesso interrotti in un’attività di tutt’altro genere.
È un tipo di marketing in cui la conversazione ha un preciso indirizzo: parte dall’azienda e colpisce il cliente.
Con questo approccio al marketing, il messaggio raggiunge un gran numero di persone. La quantità e l’ampiezza della platea sono gli obiettivi principali. Con l’outbound marketing si ha la possibilità di ampliare la propria audience e di aumentare la notorietà del marchio e del prodotto.
Gli strumenti dell’outbound marketing
Tra gli strumenti più diffusi dell’outbound marketing vi sono gli spot televisivi, i passaggi radio, gli spazi acquistati sui giornali, i pop-up che si aprono sui siti web ed i volantini pubblicitari. Anche l’email marketing fatto “a freddo” e senza analisi del target rientra in questo tipo di pubblicità.
Tra i limiti dell’outbound marketing vi è il fatto che le persone che sono spesso esposte a vari stimoli da un punto di vista pubblicitario, finiscono per non dare particolare attenzione al messaggio, soprattutto se non vengono raggiunti nel momento adatto del loro customer journey.
Si tratta di un metodo di marketing ideale quando il prodotto ha un target di clienti molto ampio e vario. Di certo, l’outbound marketing porta alla consapevolezza nel vasto pubblico del servizio o dei prodotti erogati dall’azienda.
All’interno di una platea così ampia, però molte delle persone raggiunte potrebbero non rientrare nel target e non essere interessate al prodotto.
L’esempio più chiaro è lo spot televisivo: sicuramente verrà visto da moltissime persone, ma quante di queste sono dei reali potenziali clienti? L’investimento per attività di outbound marketing non può mai essere ottimizzato a pieno.
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Che cos’è l’inbound marketing
L’inbound marketing è un tipo di attività di marketing che punta a far avvicinare l’utente all’azienda e a trasformarlo in cliente, attraverso contenuti a lui dedicati. Ebbene, questa tecnica di marketing, punta a creare una conversazione autentica e personalizzata con il cliente.
Rappresenta un’importante occasione per le aziende di ampliare il proprio target in modi strategico e trovare nuovi utenti.
In una visione inbound, non si interrompe l’utente con la propria proposta, ma si interviene solo per rispondere ad una domanda e per offrire la risoluzione di un problema
all’ipotetico cliente.
Per sviluppare una strategia di inbound marketing efficace possono essere utilizzati vari tipi
di strumenti.
Gli strumenti dell’inbound marketing
L’inbound marketing si basa su alcuni strumenti come i social media, le campagne PPC (Pay per click), il blog. Attraverso questi strumenti si ha l’opportunità di trovare delle persone che hanno già espresso interesse per il prodotto offerto dall’azienda e che sono in cerca di una risposta per un loro problema.
L’obiettivo è intercettare prima degli altri il bisogno e soddisfarlo.
Tra le caratteristiche principali di questo tipo di marketing vi è il fatto che è molto conveniente dal punto di vista economico. Il budget da investire per un piano marketing sui social media, per il blog o per la realizzazione di video tutorial, rispetto agli spazi televisivi o giornalistici, è notevolmente inferiore.
L’inbound marketing offre risultati molto interessanti perchè sposta il punto di vista.
Per lavorare con un approccio inbound è necessario adottare il punto di vista del cliente. La comunicazione e la promozione vengono strutturate a partire dalle esigenze e dai bisogni del cliente e non dell’azienda.
Guida completa all’inbound marketing
Nel mondo digital del 2021 bisogna distinguersi, offrire contenuti di qualità e interagire col pubblico. E sempre più necessario parlare di inbound marketing,
Inbound marketing vs outbound marketing: quale scegliere
I due approcci sono molto differenti e dovrebbero essere utilizzati con obiettivi differenti. Il grande pubblico può essere sempre raggiunto con un approccio outbound per acquisire una visibilità ampia.
Lo spot televisivo continua ad essere uno strumento molto utile ed apprezzato dalle grandi aziende.
Dall’altra parte, per ottimizzare il database e lavorare su segmenti profilati, potrebbe essere molto più utile sviluppare una strategia inbound basata sui contenuti e sui diversi momenti del funnel. Lavorare a questo livello richiede molto tempo e cura ma budget molto inferiori.
Ad esempio, le campagne Pay per Click funzionano molto bene. Al pari dei principi della Search Engine Optimization, in queste campagne si può definire un pubblico particolare che magari utilizza determinate keywords o che ha compiuto una determinata ricerca o azione nell’ultimo periodo.
Una volta posizionati su tali ricerche, apparirete tra i primi risultati della serp e potrete offrire la vostra risposta a persone realmente interessate e pronte all’acquisto.
Ma l’inbound marketing lavora anche molto bene con i blog ed i contenuti tematici, magari video. In questo caso, non si lavora sugli utenti pronti all’acquisto ma su chi è in cerca di informazioni ed approfondimenti. Un modo per presentare l’azienda come un interlocutore competente e capace di offrire contenuti di qualità.
Questo tipo di marketing funziona essenzialmente perché non vuole convincere i clienti, quanto piuttosto intercettazione i loro bisogni e offrire risposte.
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Conoscere i propri clienti oggi è fondamentale. In un panorama sempre più affollato e competitivo, offrire la soluzione giusta al momento giusto è la strategia corretta da seguire nei confronti del pubblico.
Per questo motivo, il punto cruciale che ogni azienda deve affrontare riguarda la progettazione e la programmazione di una strategia di comunicazione coerente e completa
L’inbound marketing offre oggi un approccio nuovo e molto vantaggioso con il cliente, perché percepito come meno invasivo e migliore per la reputazione dell’azienda, online ed offline. Allo stesso tempo, alcune modalità di comunicazione tradizionali, definite outbound, continuano a riscuotere successo e ad essere scelte da grandi e piccoli marchi. La chiave per emergere sta nella giusta integrazione tra questi due approcci, rendendoli coerenti.
Davanti ad un lavoro di questo tipo, l’azienda ed il reparto marketing potrebbero avere bisogno di aiuto.
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Inbound marketing vs outbound marketing: un’integrazione
Come già accennato, entrambe le tipologie di marketing hanno dei vantaggi e degli svantaggi. Di certo il vantaggio dell’outbound marketing sta nel fatto che riesce a parlare a un numero molto più vasto di utenti. È l’ideale soprattutto, per la brand awareness.
Chi invece vuole targettizzate e profilare la propria cerchia di utenti non può non puntare sull’inbound marketing. Questo particolare tipo di marketing, propone quello che i clienti stanno cercando nel momento opportuno. In pratica, chi fa una ricerca specifica troverà il prodotto che sta cercando. Un’azienda che ben si posiziona con una specifica strategia di inbound marketing ha più possibilità di essere trovata.
Un altro vantaggio dell’inbound marketing è il fatto che la pubblicità non viene percepita come insistente. Si costruiscono dei contenuti interessanti e di alta qualità, utili per i clienti
Cosa scegliere tra outbound e inbound marketing?
Non esiste una risposta giusta. Molto dipende dalle esigenze e dagli obiettivi dell’azienda al momento.
Per crescere ed ottenere maggiori risultati potrebbe essere utile una strategia che si affida ad un mix di strumenti di marketing. Tali strumenti devono interagire tra loro in modo costante ed integrato, senza perdere di vista il cliente.
Un approccio outbound ed uno inbound possono quindi convivere e dare ottimi risultati se utilizzati in modo strategico, attraverso canali diversi e con obiettivi differenti.
Entusiasta Project + Operation manager consultant con oltre 7 anni di esperienza, classe 1989. In Adv Media Lab ricopre il ruolo di digital strategist e project manager supportando prestigiose realtà aziendali internazionali nel raggiungere gli obiettivi attesi, coordinando team di lavoro composti da professionisti specializzati in diverse aree del digital marketing.