Daniel Casarin – Imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale.
Che tu gestisca un’azienda digitale o un negozio fisico, non puoi fare a meno del marketing. Il marketing serve per aumentare la visibilità e la consapevolezza del tuo brand, è il solo strumento affidabile per raggiungere e moltiplicare i tuoi clienti.
Alcuni elementi del marketing sono rimasti quelli delle origini , pilastri irrinunciabili di una disciplina in continuo movimento. Tra questi c’è la necessità di fornire informazioni a referenti sempre nuovi , aggiornando costantemente le modalità di interazione e rendendole via via più performanti.
Ma se per certi versi il marketing è rimasto lo stesso di un tempo, per altri è andato articolandosi e facendosi sempre più complesso, per via delle molte innovazioni messe sul piatto dalla trasformazione digitale.
In questo contenuto vedremo in che modo si articola la complessità del marketing digitale e come è possibile semplificare, almeno in parte, i processi che lo riguardano.
Punti chiave dell’articolo:
Salute del marketing oggi e motivi della sua complessità . Come sta il marketing oggi? In che modo è cambiato negli ultimi anni? Cosa lo rende tanto complesso? Breve panoramica sullo stato dell’arte e prospettive future del marketing.
Guardare al passato per affrontare il futuro con serenità . Non è questione di nostalgia, ma di sopravvivenza. In un mondo in costante mutamento, due cose sembrano non cambiare: cervello umano e desiderio d’acquisto. Come possiamo sfruttare questi due assiomi per dare al marketing fondamenta stabili?
Semplificare il marketing: consigli e soluzioni . Come attraversare la trasformazione digitale e uscirne vincitori. Suggerimenti per rendere il marketing meno complesso e più gestibile.
Riuscire a realizzare una campagna di successo non significa risolvere la complessità del marketing. Per farlo è necessario abbracciare una nuova filosofia e una nuova mentalità e abituarsi a vedere nei piccoli cambiamenti individuali il motore di mutamenti più grandi, a livello aziendale ad esempio.
È difficile dare una definizione di questa nuova prospettiva d’indagine, ma potremmo forse parlare di scienza della complessità.
Questa scienza della complessità sfrutta strategie proprie di differenti discipline , dall’economia comportamentale alle neuroscienze, dalla psicologia alla teoria delle reti e le mette a disposizione dei marketer per aiutarli ad orientarsi nel complesso panorama digitale.
Ne deriva una materia in continuo movimento , un ininterrotto scorrere di dati in grado di dipanare grovigli spesso inestricabili. Rendere semplice il complesso dovrebbe essere oggi l’obiettivo prioritario di tutte le aziende . Ma in cosa consiste la complessità del marketing ? Esiste un antidoto?
In questo articolo parleremo di:
Digital marketing trend 2022
Affrontare al meglio il 2022 significa immergersi rapidamente nei principali trend del marketing digitale, cercando di capire come sfruttarli a proprio vantaggio e sfruttarne il massimo.
Il marketing gode di buona salute?
A volte i marketer sembrano confondere tattiche e strategia, celebrità e creatività, perdendo di vista l’essenziale.
Tra strategia e tattica c’è una differenza enorme. La prima punta alla destinazione e definisce genericamente le modalità tramite cui raggiungerla. La seconda si riferisce alle singole azioni che andranno a concretizzare la strategia.
Esiste tra loro un rapporto gerarchico ben definito. La strategia senza tattiche è vuota, le tattiche senza strategia sono cieche.
È necessario prima di tutto definire una strategia direttamente orientata al risultato e , una volta fatto, capire quali tappe intermedie sono necessarie per realizzarla. Molti marketer parlano di strategia, ma non fanno altro che inanellare una serie di tattiche slegate tra loro. Non c’è strategia in questo.
C’è un boom di campagne che puntano sul fattore nostalgia o tenerezza (pensa ai cuccioli o ai famigerati gattini), o che mettono nelle mani di influencer più o meno gettonati il destino di un brand. Prendere la dovuta distanza per rimettere a fuoco il contesto potrebbe salvare molti brand dal tracollo.
La nostalgia non è una strategia. Il “buon cuore” non è una strategia. I cuccioli non sono una strategia. La celebrità non è una strategia. Sono tattiche che prese singolarmente, quasi mai trovano giustificazione in relazione agli obiettivi del brand.
Ci sono prove concrete del fatto che molti brand siano in difficoltà:
Confondere tattiche e strategie e strategie e obiettivi
Una creatività che non risolve problemi e non risponde a domande non è di alcuna rilevanza per gli utenti.
Attenzione a non confondere tattiche e strategie, strategie e obiettivi. Nella corsa per rimanere rilevanti si rischia di non dare il giusto peso ad aspetti di fondamentale importanza.
Il chi e il perché devono precedere il cosa e il come, e non solo a livello esecutivo.
Recentemente, in alcune interviste rilasciate da noti marketer, sono emerse criticità di non poco conto:
Il CMO di un brand assai rinomato ha riferito di aver da poco “rimesso il cliente al centro dei processi di marketing”. Verrebbe da chiedersi cosa facesse prima. Ragionare in questi termini significa perdere di vista il punto di riferimento prioritario di qualsiasi campagna, che non è l’influencer o il gattino che cucina il sushi, ma il cliente.
È esclusivamente in funzione del cliente che si devono definire le strategie di marketing , come diretta conseguenza di un processo che trova giustificazione solo e soltanto nella definizione dei suoi bisogni e desideri. Tutto il resto può forse divertire, ma è completamente inutile. Qualunque cosa non sia centrata sul cliente non ha possibilità di durare : è uno spreco di tempo ed energia, un fallimento su ogni fronte.
Un altro CMO di un altro importante brand, alla domanda su quali consigli si sentirebbe di dare a un marketer alle prime armi, ha risposto così: “Ricordati di collegare i tuoi obiettivi di marketing agli obiettivi aziendali”.
La risposta è corretta, ma talmente ovvia che è inquietante il fatto di dover rimarcare il concetto. Queste dovrebbero essere le basi.
Un esperto di comunicazione ha rivelato che negli ultimi tempi i team creativi pensano più al proprio portfolio che al committente o cliente . Questo dato ci fa comprendere meglio lo scollamento del marketing dal cliente , oggi sempre più ridotto a un’entità astratta, svestito del suo ruolo di alfa ed omega di qualsivoglia campagna di marketing.
Tra strategia e tattica c’è una differenza enorme. È necessario prima di tutto definire una strategia direttamente orientata al risultato e, una volta fatto, capire quali tappe intermedie sono necessarie per realizzarla.
Riportare il cliente al centro prima che sia troppo tardi
Mancare il bersaglio è una cosa. Può succedere e non è una tragedia. Ma mancare il bersaglio perché si è costruito sul niente, riducendo il cliente a una semplice comparsa nel processo di marketing, non è una tragedia, è una colpa. Il presente non aiuta. Il marketing non è mai stato facile, ma oggi è veramente difficile.
Sono migliaia i cambiamenti intercorsi negli ultimi anni, cambiamenti che in molti casi hanno letteralmente ridisegnato volto e orizzonte della disciplina, costretta a fare i conti con una trasformazione digitale sempre più rapida.
Cambiamenti culturali, comportamentali, nuove piattaforme e canali di comunicazione, cookie che si sbriciolano, funnel che si intasano, frodi mediatiche, miopia nei processi d’analisi e monitoraggio: niente di tutto questo è stato d’aiuto ai marketer.
Ma nella confusione generata dall’esplosione di dati, piattaforme, mezzi, metodi, misurazioni, frammentazione e decentramento del pubblico, si è perso di vista il filo conduttore dell’intero processo: il cliente.
È importante conoscere il punto esatto da cui ripartire e la direzione verso cui procedere. Qualcuno ha parlato della necessità di un Rinascimento del marketing, inteso come riposizionamento del cliente al centro del processo . La customer experience sarà la cartina di tornasole del successo del marketing del futuro.
In un periodo in cui le maggiori preoccupazioni riguardano implementazione e utilizzo di nuove tecnologie, perdere di vista il cliente significa una cosa sola: rendere vani i propri sforzi di digitalizzazione.
E questo perché, se è vero che molte cose sono cambiate, è altrettanto vero che due sono rimaste identiche.
I due assiomi del marketing: cervello umano e desiderio d’acquisto
Nonostante i moltissimi cambiamenti degli ultimi anni, due cose nel marketing sono rimaste uguali e in mezzo a tanta complessità possono farci da faro.
I due assiomi sono:
Stiamo cercando di attivare dei processi neurochimici che non hanno subito sostanziali modifiche, sicuramente non negli ultimi decenni. È allora necessario isolare gli elementi base del marketing, impermeabili allo scorrere del tempo, e rilanciarli.
Per fare questo si deve scremare il processo di marketing e ripulirlo del superfluo, riportando il cliente al centro di esso, alla sua posizione “naturale”. Il marketing è già abbastanza complesso, non è il caso di complicarlo ulteriormente.
Altri principi base del marketing a cui oggi non si dà la giusta importanza sono:
Essere il più possibile genuini, veri, sostenibili
Differenziarsi in maniera netta della concorrenza, visto l’altissimo livello di competitività presente sul mercato
Risolvere problemi di ordine pratico o emotivo del cliente, trasmettendo l’idea di essere realmente interessati a lui
Tenere in considerazione questi pochi punti può rendere il marketing meno tortuoso e cervellotico. Possiamo vendere sapone o soluzioni aziendali, ma una cosa è certa: facciamo marketing e vendiamo alle persone . Persone la cui sola attenzione non ci garantisce nulla. Dobbiamo fare qualcosa di utile e concreto se non vogliamo che si distraggano in fretta.
Catturare l’attenzione del cliente non è sufficiente a influenzarne atteggiamenti e comportamenti. Chi lavora nel settore conosce la complessità dei processi di marketing, la difficoltà di passare dalla definizione degli obiettivi alla pianificazione e infine alla realizzazione concreta di tattiche e strategie.
Riconsiderare le basi significa semplificarsi la vita in un periodo piuttosto confuso. Se una piccola rivoluzione è alle porte è una rivoluzione della semplicità. Non è questione di nostalgia, ma di sopravvivenza.
È il momento di chiedersi se il modo migliore per prepararsi a un futuro di incertezza non sia tornare indietro, rilanciando alcuni degli assunti fondamentali del marketing classico. La centralità del cliente è quello principale. Il successo va pensato come conseguenza diretta del riposizionamento del cliente, e non come obiettivo primario.
Introduzione alla psicologia dei consumi
Un esercizio pratico per chi vuole comprendere il comportamento del consumatore, i suoi bisogni e le sue abitudini per potenziare la propria comunicazione aziendale.
Un mondo più articolato, un marketing più complesso
C’è qualcosa che rende il marketing facile o difficile? Se sì, che cosa? È una domanda astratta ma importante, se si vuole comprendere perché il marketing sta diventando sempre più complesso. Sotto un certo punto di vista, la complessità del marketing ha a che vedere con la quantità di tempo, denaro e impegno che è necessario investire per avere successo.
Man mano che i canali si moltiplicano, la comunicazione si fa più intricata e il processo di marketing si complica. Negli ultimi anni c’è stata un’esplosione di nuove modalità di comunicazione, in seguito alla trasformazione digitale e all’introduzione di innovazioni tecnologiche. Pensa ai social media e al modo in cui hanno rivoluzionato il modo di comunicare delle persone.
Più il marketing si complica, più è necessario tenere il passo. Tenere il passo significa formarsi e formare , far comprendere ai team che la curva d’apprendimento è sempre più ripida e che occorre impegnarsi di più. Man mano che le procedure si complicano i team devono scremare le nozioni da imparare, concentrandosi almeno all’inizio su quelle più importanti. È questione di priorità.
La cosa più difficile è proprio questa: nella confusione generata da un’evoluzione tecnologica che non fa prigionieri, distinguere quello che è prioritario da quello che non lo è, il centrale dal contingente , e focalizzarsi solo su cosa merita davvero.
“Più il marketing si complica, più è necessario tenere il passo. Tenere il passo significa formarsi e formare, far comprendere ai team che la curva d’apprendimento è sempre più ripida e che occorre impegnarsi di più.”
Un mercato sempre più affollato
La complessità del marketing non riguarda solo i processi che devono essere ridefiniti in risposta all’emergere di nuovi mezzi e tecnologie. Bisogna prendere in considerazione il fatto che il mercato è sempre più affollato e la concorrenza spietata. Far risuonare la propria voce in mezzo a tanto “rumore” non è per niente facile.
Pensa ad esempio alla SEO (seo marketing optimization), disciplina marketing sempre più complessa . Molte aziende che hanno alle spalle anni e anni di strategie di link building e di contenuti usciti indenni da centinaia di aggiornamenti dei motori di ricerca hanno guadagnato un’autorevolezza che è difficile mettere oggi in discussione. D’ora in avanti, posizionarsi sui motori di ricerca risulterà sempre più complesso.
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Soluzioni alle principali cause di complessità del marketing
Abbiamo visto cosa rende il marketing tanto complesso. Esistono delle soluzioni di massima per rendere i processi di marketing più semplici e gestibili? Noi ne abbiamo individuate quattro.
1. Il cervello umano è lo stesso, ma le persone sono più smaliziate
Fino a qualche decennio fa, marketer e inserzionisti cercavano slogan accattivanti e spot persuasivi per vendere i loro prodotti. Il target non si poneva troppe domande su scopo della pubblicità o valori dell’azienda.
Oggi la situazione è molto diversa. I clienti non si limitano più a “credere al brand” , non acquistano più, per così dire, a scatola chiusa in modo acritico. Gli annunci sono diffusi al punto da essere percepiti come fastidiosi, persino aggressivi. È necessario cercare un nuovo modo per attirare l’attenzione dei clienti e per comunicare con loro. Di fronte ad annunci ordinari oppure, al contrario, disturbanti, i clienti potrebbero passare oltre e rivolgersi a qualcun altro.
I clienti vogliono la narrazione , non banali tentativi di “aggancio” con tecniche usate fino allo sfinimento. Vogliono l’autenticità, non personaggi creati a tavolino e stereotipati come il cowboy della Marlboro .
Vogliono trovare da soli i contenuti che interessano loro , non essere costretti a confrontarsi con pubblicità che interrompono il flusso dei loro pensieri, delle loro occupazioni.
L’approccio tradizionale al marketing deve essere rivisto: va reso molto più organico e sfumato. I valori devono diventare più sostenibili e accogliere suggestioni e temi contemporanei.
2. Tecnologie e strumenti innovativi vanno implementati se e dove necessario
Un altro dei motivi per cui il marketing sta diventando più complesso riguarda le tecnologie e gli strumenti usati nei suoi processi. È ironico, se pensiamo che la maggior parte delle nuove tecnologie di marketing sono progettate per semplificare o almeno per dare la possibilità ai marketer di raggiungere i clienti con maggiore agilità.
A questo proposito ti diamo due consigli :
Implementa con gradualità e solo gli strumenti necessari alla tua azienda (non tutto quello che è innovativo è utile)
Forma e aggiorna con costanza i tuoi dipendenti sui nuovi strumenti adottati
Digital marketing trend 2022
Affrontare al meglio il 2022 significa immergersi rapidamente nei principali trend del marketing digitale, cercando di capire come sfruttarli a proprio vantaggio e sfruttarne il massimo.
3. Studia la concorrenza e i suoi punti deboli
Abbiamo già detto che la concorrenza è spietata. Strumenti che consentono di realizzare siti web o modelli di business plan in maniera del tutto gratuita permettono a un numero sempre più alto di soggetti di entrare sul mercato e indipendentemente dall’esperienza maturata nel settore, possono lanciare una campagna di marketing con una certa facilità.
Per trovare il modo di battere la concorrenza l’unica soluzione è ascoltare il cliente e (ri)portarlo al centro del tuo progetto di marketing , imparando ad anticiparne bisogni e desideri.
Niente di nuovo sotto il sole, ma se un tempo saper ascoltare aiutava ma non era tutto, oggi è di vitale importanza progettuale. Conoscere i clienti come le proprie tasche è la corsia preferenziale verso il successo.
4. Volatilità del marketing digitale: la sfida di domani
Immagina di trascorrere alcuni anni a commercializzare la tua azienda tramite attività SEO, creando interazioni e scrivendo e ottimizzando contenuti. Un giorno ti trovi ad affrontare un nuovo cambiamento, estremamente penalizzante, nell’algoritmo di Google e affondi catastroficamente nella SERP. Molto scoraggiante, non trovi? Basta un algoritmo o un cambio di preferenze nei clienti per mandare all’aria tutto quello che sei riuscito a costruire in anni di duro lavoro.
La fragilità del marketing contemporaneo è qualcosa che devi riconoscere e integrare nelle tue campagne , cercando di essere agile, flessibile e pronto a invertire la rotta o a correre ai ripari in caso di imprevisto.
Devi essere positivo e pensare che il marketing non si sta complicando solo per te, ma per tutti. Stiamo entrando in una nuova era , e non è necessariamente un fatto negativo, ma significa una cosa ben precisa: devi rimanere agile e attento se vuoi che le tue tattiche generino un ritorno significativo.
Tre modi per rispondere alle sfide della scienza della complessità
Quello che puoi fare in questo momento è rispondere ad alcune domande chiave che possono semplificare il marketing. Per esempio:
Quanto sono funzionali le mie tattiche di marketing?
Qual è il momento giusto per lanciare un nuovo prodotto o un’innovazione di servizio?
Quale dei miei canali offre i migliori rendimenti?Qual
è il miglior modo per spiccare sulla concorrenza?
Come devo modificare il mio marketing mix per aumentare le vendite e proteggere valore e forza del brand?
Per rispondere a queste domande devi concentrarti su tre importanti fattori:
Il social network . Chi acquista parla dei propri acquisti con colleghi, conoscenti, amici, familiari. Nell’era digitale il passaparola è fondamentale. La scienza della complessità modella la struttura di queste piattaforme e interpreta e sfrutta tutte le interazioni che avvengono al suo interno
La realtà del prodotto . Puoi sviluppare la migliore strategia di marketing al mondo, ma se il tuo prodotto non è valido non resterà a lungo sul mercato. Questa differenza fondamentale tra percezione del cliente ed esperienza reale del prodotto o servizio può avere enormi conseguenze, sia in positivo sia in negativo. L’obiettivo è quello di riuscire a misurare sia percezione sia esperienza
Modellazione agent-based (ABM) . Questa può essere la strategia definitiva, capace di tenere assieme tutti gli aspetti. La modellazione basata sugli agenti consiste nel creare “agenti” artificiali (clienti) e collegarli ad altri all’interno di una rete. Ogni agente reagisce e si comporta seguendo regole proprie e definite in partenza.A questo punto si simulano interazioni di diversa natura tra gli agenti, cercando di capire in che modo i singoli individui, agendo e reagendo tra loro, producano mutamenti nel tessuto collettivo. Come nella maggior parte degli ambienti di marketing odierni, non esiste un’autorità centrale che indichi loro cosa fare né una gerarchia. Stanno reagendo in modo totalmente coerente rispetto a media, amici e alla loro stessa esperienza con i prodotti.
I risultati dell’ABM sono più ricchi e robusti di quelli che potrebbero derivare da una previsione statistica, e hanno lo stesso livello di rigore di un’analisi tradizionale. Sapere come potranno reagire tra loro gli individui di una comunità aiuta i marketer a prendere decisioni più mirate ed efficaci.
Semplifica il tuo marketing con Adv Media Lab
Semplificare il marketing senza perdere efficacia è possibile? Sì, se sai come farlo. Dopo questa immersione nella complessità di un marketing costantemente in divenire, è normale che tu ti senta un po’ spiazzato. Quello del digital marketing è un settore che registra un’evoluzione costante, supportato e continuamente aggiornato dalle conquiste della trasformazione digitale.
Strategie e tecnologia evolvono assieme, rendendo il marketing sempre più tortuoso e complesso , alle prese con canali e mezzi di comunicazione via via più sfidanti. Per questo motivo, in una situazione tanto caotica e mutevole, un aiuto esterno potrebbe rivelarsi necessario. Cercare chi può aiutarti a pianificare e realizzare un progetto di marketing davvero efficace e performante, con cui far fronte alla complessità del marketing moderno, non è un capriccio, ma una vera e propria necessità.
Noi di Adv Media Lab siamo specializzati in pianificazione di strategie di digital marketing e collaboriamo quotidianamente con aziende di dimensioni e settori diversi. Uno dei nostri obiettivi primari è quello di semplificare concetti e processi di marketing, offrendo ai clienti la possibilità di orientarsi al meglio nell’attuale panorama.
In quasi vent’anni di esperienza più di 200 aziende hanno deciso di affidarsi a noi, e i risultati non si sono fatti attendere. Esperienza, competenza e innovazione sono le nostre parole d’ordine. Feedback positivi e ottime referenze il nostro biglietto da visita.
Voglio farti un esempio della nostra professionalità. Che si parli di moda o gastronomia, l’Italia è il paese del gusto e dell’eleganza.
Un brand denim partecipato LHV che opera da anni con retail, outlet e online ci ha contattati con un obiettivo molto chiaro: incrementare conversione di lead, traffico organico e vendite online attraverso una strategia mirata e innovativa di digital marketing.
Negli anni, approcci diversi avevano creato una stratificazione progettuale di difficile gestione. Si è reso per questo necessario rivedere da principio la strategia di marketing, rendendola agile e in linea coi tempi, e soprattutto sganciandola da strumenti e strategie obsolete e ormai superflue. Adattarla ai nuovi scenari digitali significava renderla competitiva nella cornice di un mercato sempre più difficile.
Ecco i risultati:
+ 150% di incremento di traffico organico sul sito web del brand
+ 192% di lead da paid advertising
Incremento del fatturato paid advertising del 114%
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Data-driven marketing 2022
Il data-driven marketing è una strategia che si basa sull’utilizzo dei dati dei clienti per migliorare l’operatività aziendale e offrire un prodotto sempre più personalizzato.
Il meno è più: una massima sempre vera
Lo abbiamo detto più volte nel corso di questo articolo: lo scenario del marketing si rivelerà sempre più complesso , almeno fino a quando la trasformazione digitale non verrà “addomesticata”.
Il consiglio che ti diamo è ancora una volta quello di non chiudere le porte al futuro e alla sua complessità, ma di accettarlo e integrarlo nei tuoi processi aziendali. Questo non significa sottostare alle sue leggi, ma plasmarle fino a renderle funzionali ai tuoi bisogni.
In una parola: accetta la complessità, ma non dimenticare di definire dei punti base a cui tornare quando ti mancherà la terra sotto i piedi, uno su tutti la centralità del cliente. Saranno i fari che ti guideranno attraverso la tempesta digitale, facendoti approdare di volta in volta in porti sicuri. Le tue conquiste richiederanno tempo ed impegno, ma ricorda che il tesoro che troverai al termine del percorso ti ripagherà di ogni fatica.