Daniel Casarin – Imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale.
Riesci ad immaginare un mondo dove l’IA non solo migliora, ma ridefinisce le performance aziendali? Bene, quel mondo è già qui. Il punto è che in contesti altamente competitivi, non essere reattivi e non riuscire a cogliere minacce e opportunità può portare a conseguenze devastanti.
Sviluppare una strategia che attraverso l’IA e le tecnologie digitali, possa portare a trasformare un’azienda è solo l’inizio. La sfida più dura si concentra nell’attuarla. Per fare questo, i CEO devono mettere in discussione diversi aspetti del funzionamento delle loro aziende.
Tutto parte dall’analisi.
Monitorare costantemente le fasi del processo consente alle organizzazioni di ottenere informazioni preziose sulle prestazioni, identificare eventuali complicazioni e prendere decisioni basate su dati concreti.
Per farla semplice… Si sceglie cosa cercare e come valutarlo. È un concetto imprescindibile che sta alla base di un qualsiasi tipo di analisi.
Il cambiamento grazie all’IA avviene sulle pratiche di misurazione delle prestazioni, dove questa è in grado di fornire nuovi metodi per massimizzare l’efficienza e perfezionare i KPI, consentendo di comprendere le correlazioni tra diversi indicatori provenienti da diverse aree. Questo sta a significare che possiamo ottenere informazioni più accurate ed elaborare strategie più tempestive e performanti.
Il controllo umano rimane fondamentale e insostituibile.
Il lavoro tra vocazione e responsabilità – Intervista a Massimiliano Pappalardo
Tuttavia, l’utilizzo di questi indicatori dinamici porterebbe ad un’accelerazione dei processi di analisi e al conseguente ottenimento di una maggiore quantità di dati in meno tempo. E questo rappresenta un vantaggio competitivo significativo.
Eventualmente va solo sottolineato infine l’importanza di una riflessione critica sulla scelta dei KPI e dei criteri di valutazione utilizzati, chiedendosi chi valuta i valutatori, ossia chi monitora e verifica l’attendibilità dei dati e delle misurazioni utilizzate per valutare le prestazioni.
Ricordiamo che oggi (nonostante la disponibilità di tecnologie a basso costo) il panorama di utilizzo dell’IA per questi ambiti è dominato dalle big tech con un duplice impatto. Da un lato un potere economico ed extra territoriale che impedisce una concorrenza reale, dall’altro un potere di influenza che desta preoccupazione.
L’innovazione è davvero un gioco per pochi che lascia fuori le fasce di lavoratori e imprese deboli e premia sproporzionatamente lavoratori e imprese forti?
Ne è totalmente convinto l’economista Jan Eeckhout. Il paradosso del profitto sta tutto qui. Viviamo in un’era di sviluppo tecnologico trasformativo esplosivo che ha il potenziale di migliorare la vita di miliardi di persone ma che nello stesso tempo non esplica questo potenziale se non per pochi individui o aziende dominanti.
A VOI LA SCELTA!