Roberto Siconolfi – classe ’83, campano, sociologo, saggista, mediologo.
La tecnologia, e più in generale la tecnica, non è legata al dato meramente tecnico, ma ha delle origini più profonde che possiamo rintracciare nella metafisica.
Spaziando dalla scienza alla filosofia, passando per le sub-culture, le arti e l’ideologia, vedremo che le componenti essenziali che danno vita a invenzioni, scoperte e alle prassi tecnologiche e tecniche sono tutt’altro che meramente tecnologiche e tecniche.
In ultima analisi le origini dei processi di avanzamento tecnologico vanno riscontrate nella metafisica, nel mondo delle intuizioni profonde, dell’intelletto sovrasensibile.
La tecnologia come espressione dello spirito del tempo e delle forme generative del tempo, che sono alla base metafisiche.
Ma varie sono le interpretazioni del fenomeno che assegnano a questa o a quella dottrina o scuola di pensiero l’origine della tecnologia e dei suoi processi dispiegati.
In quest’articolo parleremo di:
Tecnologia: tra modernità, capitalismo e materialismo
L’avvento della società industriale e dell’avanzamento delle forze della tecnologia viene interpretato come uno degli aspetti della modernità, e del passaggio della società a concezioni desacralizzate, positiviste, materialiste.
Attraverso la tecnologia, e più in generale attraverso tutto il sapere tecnico e scientifico, è possibile conoscere e manipolare a proprio piacimento tutto.
Ma proprio Tutto nel vero senso della parola, comprendendo anche il senso metafisico del termine.
In altre parole, con la modernità, avviene da un punto di vista della percezione del mondo quello sganciamento del soggetto dall’oggetto, del soggetto dal Tutto , appunto, per cui il soggetto non si ritiene più parte di un Tutto , ma una parte sganciata.
Mentre fino al medioevo le concezioni sacrali della vita facevano intendere la persona come integrata in un disegno, un piano che potremmo genericamente chiamare divino, e dunque più grande di lei, adesso avviene la scissione.
Scissione salutata da una certa filosofia razionalista cartesiana, tra res cogitans e res extensa, e che fa si che il soggetto pensante possa staccarsi e manipolare la res extensa, ovvero la materia a sé esterna , a cominciare proprio dal suo corpo.
Ma ancora, attraverso l’inizio delle esplorazioni, delle conquiste, l’uomo si spinge oltre le colonne di Ercole , alla conquista del mondo appunto, progredendo sempre più in estensione potremmo dire, anziché volgere la sua vita al sacro, come sempre nelle concezioni premoderne, in verticale .
E poi la desacralizzazione del corpo, che permette grandi studi ed esperimenti in campo medico-scientifico, e l’osservazione delle stelle o delle particelle microscopiche attraverso sue nuove protesi sensoriali (cannocchiali e microscopi).
E ancora successivamente, accumulazioni di grandi quantità di energia e manomissione dell’equilibrio ecosistemico attraverso tutto il nuovo modello di produzione industriale capitalistico.
A coronamento di tutto, le scienze e le filosofie materialiste e positiviste: la realtà come ammasso di atomi, come un pezzo di materia!
La contemporaneità: il trionfo della tecnologia
Con l’avanzata del progresso, della società industriale, della modernità, si ha quello che potremmo definire come un vero e proprio trionfo della tecnologia.
Dall’epoca meccanica, si è passati a quella elettrica, e l’elettricità, con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, le tecnologie multimediali, fino alle ultime prodezze in ambito di metaverso ed Intelligenza Artificiale, costituisce anche un ulteriore passaggio dell’evoluzione tecnologica, della società tutta e dello stesso modo di vivere e percepire il mondo da parte dell’uomo .
Questo avviene sia dal punto di vista tecnologico-informatico, ma anche delle biotecnologie, delle ricerche sulle nanoparticelle, e tutte le sperimentazioni, sul DNA, sulla clonazione, sulla geoingegneria e le missioni spaziali, ecc.
La volontà dell’uomo di mettere le mani sul mondo, sul Tutto , è aumentata a livello esponenziale, in larghezza, altezza e profondità.
Alti sono i livelli di manomissione dell’ecosistema, livelli che fanno credere a molti, per un motivo o per un altro, di aver passato il limite.
È questa una delle visioni che addebita alla società industriale, in particolare alle emissioni di CO2 nell’atmosfera, la causa dei cambiamenti climatici e la necessità di una transizione ecologica e digitale.
È questa la visione che addebita a coloro che manomettono nei termini sopradescritti la vita e la natura (e cioè gli stessi della transizione ecologica e digitale), la causa di un oltrepassamento dei limiti.
In un modo o nell’altro, la grande concentrazione di poteri da un lato, l’avanzatissimo e sofisticatissimo progresso tecnico-scientifico dall’altro, costituiscono il quadro nel quale si sviluppa la società contemporanea , o postmoderna dir si voglia.
Webinar & Live Q&A – 21 Febbraio dalle 16:00
Tecnologia e tecnica: le origini metafisiche
Tuttavia, la tecnologia e la tecnica hanno ben altre origini, ben altra essenza direbbe Martin Heidegger, che quella meramente legata ad un sapere tecnico-funzionale, calcolante, quantizzabile.
Ovviamente c’è anche questa componente, ma questa componente è solo la parte più superficiale, o meglio, l’appoggio materiale, corporeo, manifesto con il quale mettere a frutto tutta una serie di intuizioni, forme e modelli che hanno in altra zona la loro sede d’origine.
Siamo portati a pensare che anche la semplice scoperta scientifica, possa essere partorita per caso, o da una semplice osservazione, questo pure può essere per certi versi vero, ma le scoperte fondamentali vengono dal mondo metafisico, da attimi di intuizione profonda , di intuizione soprasensibile potremmo dire con un linguaggio platonico.
Determinate forme, modelli, scoperte, sono già presenti hyperouranios topos , nel mondo delle idee, ed è lì che lo scienziato o chi per esso si connette quando le porta da quella zona della realtà al mondo della materia e dell’evidenza.
Ma in una maniera ancor più completa e complessa potremmo ricercare quelle che sono le origini esoteriche di tutto il movimento scientifico che ha caratterizzato l’Europa e il mondo restante a partire dal Rinascimento, passando per l’Illuminismo, fino a giungere alla rivoluzione informatica e digitale.
L’epoca moderna, quella dei lumi , della dea ragione , delle grandi ideologie e rivoluzioni di massa, ha dietro di sé tutto un substrato di società e cenacoli esoterici, sette, ordini e gruppi del dietro le quinte che ne hanno preparato innanzitutto nei mondi invisibili l’avvento.
Allo stesso modo quella postmoderna, ha dietro di sé una serie di circuiti che in qualche modo costituiscono il prolungamento e anche un salto di livello rispetto a quelli precedenti, e che hanno preparato l’avvento della robotica, dei social network, del digitale e di tutte le prodezze tecnologiche che abbiamo sotto mano.
Le origini metafisiche ed esoteriche del rinascimento, dell’Impero britannico e della tecnologia
Tutto l’avanzamento del processo di sviluppo legato alla tecnica e alla tecnologia , avrà una brusca accelerata con la fine del periodo storico medievale, accelerata che non sarà un dato meramente quantitativo, ma anche qualitativo.
È la concezione prometeica che viene fuori con questo passaggio chiave, ovvero la possibilità/volontà da parte dell’uomo di divenire dominatore del mondo , ruotando, o invertendo, per così dire, quell’asse di sviluppo che dall’andare verso l’alto , verso lo spirito, ora va in senso orizzontale , verso la terra.
La vita non più votata al sacro, al cielo, ma alla conquista del mondo.
In questo quadro si forma il grande e mirabile sviluppo delle arti e della tecnica che si ha con il Rinascimento , avanzamento accompagnato da tutto il fenomeno delle esplorazioni, della sete di scoperta e di conquista, in ambito tanto scientifico quanto politico.
È qui che si sviluppa – in altri casi ha un nuovo impulso – la magia naturale, l’alchimia, l’astrologia, attraverso grandi sapienti come un Marsilio Ficino (nel quattrocento) o un Giordano Bruno, poi, (nel cinquecento) che evidenziano il rapporto simpatetico tra le strutture macrocosmiche della realtà (gli astri, la natura, gli spiriti e i demoni) con quelle microcosmiche (l’uomo).
Allo stesso modo le grandi scoperte e il fiorente sviluppo nel mondo delle arti meccaniche con un Leonardo da Vinci prima (nel quattrocento) e le sue straordinarie invenzioni ingegneristiche e architettoniche, e un Galileo Galilei poi (tra il cinquecento e il seicento), e l’impulso che diede alla nascita scienza moderna, con il suo metodo, e le sue tecniche (il cannocchiale).
Tutto questo nel periodo storico che vedeva prima la presenza di grandi imperi di mare (repubbliche marinare) dove molto probabilmente fu inventata per la prima volta, il preziosissimo strumento della bussola (Amalfi).
E poi l’affermazione dell’Impero spagnolo, portoghese e olandese (in particolare tra quattrocento e seicento) con le numerose spedizioni e conquiste in Africa e oltre oceano che portarono alla ribalta – e sottomisero – nuovi popoli con le relative culture millenarie (Maya, Aztechi, Incas) e nuove materie alimentari (pomodoro, mais, patate, tabacco, cioccolato).
Decisivo per il nostro discorso è l’Impero britannico (nato tra la fine del cinquecento e il settecento), dotato del substrato magico-esoterico (pensiamo alla figura di John Dee), e in grado di dare un grande impulso alla tecnica (pensiamo all’utilizzo che fu fatto delle navi pirata per attaccare gli imperi nemici.
Le origini metafisiche ed esoteriche della tecnologia durante la modernità
Questa che verrà definita dal filosofo ed esoterista René Guénon come la deviazione[1] , s i rispecchia in quella vera e propria inversione di principi che avverrà all’interno d ella Massoneria.
Il mondo e l’evoluzione storica e umana come il frutto dell’azione delle società iniziatiche , e sulla base di questo motore e sulla base della suddetta inversione, tutto quanto accade dal settecento in poi, oltre alla fase preparativa moderno-rinascimentale, accade su orientamento e direzione sostanziale di questa secolare società iniziatica , che dalla muratoria corporativa e cavalleresca medievale diviene una società di promozione degli ideali tipicamente moderni , umanisti e poi giacobini e legati alle ideologie otto-novecentesche dell’uguaglianza, della fratellanza e della libertà.
Il passaggio chiave di questo moto storico avviene con la fondazione della Freemason’s Hall, Gran Loggia Madre del Mondo , a Londra nel 1717, e della nascita della massoneria speculativa (filosofico-ideologico-politica) al posto di quella operativa (quella precedente che procedeva sulla base delle ricerche alchemiche, teurgiche, rosacruciane, cabalistiche e gnostiche), e quindi legata alla effettiva realizzazione spirituale degli iniziati e per emanazione delle società umane stesse.
Una lotta tra i due modelli che in qualche modo si sfidavano in modo trasversale , in tutto il mondo delle logge che dal settecento in poi proliferarono in Europa.
Dopo Londra sarà la Scozia, con un maggiore legame al cattolicesimo, e poi lo scozzesismo si diffonderà in Francia, tra reazioni e tentativi di restaurazione (ad esempio quello del cattolico-conservatore De Maistre) ai fini di una reintegrazione spirituale delle attività, e infiltrazioni di organismi come gli Illuminati di Baviera, ordine fondato nel 1776 da Adam Weishaupt, che andava nella direzione opposta, di ulteriore materialismo e volto a fomentare ancora più rivolte contro le autorità politiche.
Questa guerra sarà combattuta fino all’instaurazione definitiva dei nuovi principi all’interno della massoneria.
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Sviluppo dei tempi moderni e tecnologia
Da un punto di vista prettamente politico-sociale, economico e tecnologico questo passaggio funge da base per la progressiva instaurazione del potere del terzo stato, della borghesia , delle liberal-democrazie, nella Francia, negli USA, nella stessa Inghilterra e nel resto d’Europa fino ai nostri giorni, con la rivoluzione industriale e quel grande accumulatore e manipolatore di energia che è la fabbrica moderna.
E poi con la lunga linea russa che da Nicola II, passa per i bolscevichi, Stalin fino a Putin, nella quale giocano la loro influenza spirituale ed esoterica il cristianesimo ortodosso e mistici come Rasputin (Nicola II), passando attraverso l’astrologia, lo gnosticismo e le influenze degli Illuminati di Baviera (i bolscevichi), fino a giungere alla ripresa di un cristianesimo ortodosso imperiale (Putin).
In questa linea russa si muovono le volontà gnostico-tecnologiche di agire sulla realtà tanto antropologica quanto cosmica attraverso certe concezioni biopolitiche bolsceviche e il famoso movimento cosmista .
Oppure la linea tedesca, che tra esoterismo, magia, astrologia, recupero della paganità anima i progetti tra i più prometeici in ambito della tecnologia militare e civile: quelli del Terzo Reich.
Il tutto in un’Europa nella quale imperversano spiritualismo, spiritismo, esoterismo, e personaggi alla Aleister Crowley, che non disdegnavano di operare in supporto degli Stati ai quali facevano capo (la corona britannica), o di matrice più anarchica come Austin Osman Spare, che invece da certe dinamiche si teneva lontano[2] .
Le origini metafisiche ed esoteriche della postmodernità e della tecnologia
Lo schema si ripete, o meglio prosegue, andando a cercare le connessioni sempre in tal guisa che tra esoterismo e tecnologia, stavolta danno vita allo scenario cyber e alla postmodernità[3] .
Il nuovo Impero si fonda su nuove radici esoteriche, o meglio sulla prosecuzione di quelle precedenti: gnosticismo, astrologia, ma anche su un nuovo supporto scientifico, stavolta una scienza meno materialista e positivista e più tendente alla spiritualità quale è la fisica quantistica.
E sigilli magici, voodoo, ruolo iniziatico e generatore del chaos , atmosfere gotiche e psichedeliche, c’è tutto questo miscelato nella nuova rivoluzione informatica , cyber, digitale: la nuova autostrada dell’informazione (cit. Al Gore), la nuova catena che connette psichicamente le menti in una specie di realtà eterica creata dall’uomo stesso e a mezzo tecnologico (l’Infosfera).
E poi utopie socialisteggianti, volontà di potenza, economia del dono, ecc. altri tasselli che si aggiungono e fanno da base a quella specie di Atlantide iper-tecnologica del nuovo mondo e che è la Silicon Valley .
Tutto proviene da altre parti , come l’idea di cyberspazio termine coniato da William Gibson, che immagina questa nuova dimensione creata artificialmente dall’uomo, pur non avendo un modem a casa e avendo apparecchi tec nologici vecchissimi[4] .
O ancora, le intuizioni profonde che animano le scoperte di Federico Faggin sul microprocessore, o vogliamo parlare dell’antesignano del metaverso, Snow Crash (1992), il romanzo di Neal Stephenson[5] , n el quale si combatte in nome di megacorporazioni criminali, alla maniera di un feudalesimo virtualizzato e sulla base di una battaglia spirituale tra i cultori Asheran e quello di Enki, divinità sumeriche.
O infine Il vero nome (1981) di Vernor Vinge[6] altr o romanzo cyberpunk che vede in una specie di proto-cyberspazio, il territorio immateriale di una battaglia che si combatte a colpi di magia, stregoneria e tecnologia.
Ma al di là della storia, tutto questo bagaglio tecno-esoterico è riscontrabile navigando sul web e agendo nel mondo informatico.
In più di un’occasione, tra articoli e webinar, abbiamo parlato del funzionamento sottile, esoterico e magico del social media e del digitale .
Quei percorsi che vanno al di là della logica lineare, con la connotazione energetica delle nostre attività in internet, e poi sincronicità e connessioni mentali. Altro che internet insomma…magia!
Webinar & Live Q&A – 17 Novembre dalle 16:00
Le interpretazioni delle origini metafisiche della tecnologia: gnosticismo
Il dibattito filosofico-politico sulle origini metafisiche ed esoteriche della tecnica, della tecnologia e di tutti i suoi più recenti sviluppi (es. Intelligenza Artificiale, postumanesimo, transumanesimo, ecc.) dà modo a varie interpretazioni di leggere il fenomeno.
Una delle prime, e che prende piede per volontà stessa dei massimi esponenti della rivoluzione digitale, come abbiamo anche visto in precedenza, è che la conoscenza tecnologica, sia una sapienza di carattere gnostica.
In questa ottica la conoscenza dei funzionamenti della realtà, soprattutto nella parte fondamentale, invisibile, e l’azione su questa, è quella che ci permette di modificare anche l’andamento della realtà visibile.
È questo uno dei principi fondamentali dell’alta magia , e pure di tutte quelle vie esoteriche da noi sopramenzionate, conoscenze antiche ma sempre presenti e che permettono appunto la conoscenza integrale dei misteri del cosmo e della realtà e la possibilità di manipolare a proprio piacimento la realtà stessa.
In questo quadro, questa tendenza potremmo definirla come uno gnosticismo acido , contemporaneo e tecnologico, a base di queste conoscenze, e con in più l’uso di droghe psichedeliche, tipiche del mondo contemporaneo (vedere l’importanza data all’LSD e la relativa diffusione ad opera di Al Hubbard e Timothy Leary che saranno gli iniziatori di questa scena).
Il tutto attraverso il mezzo e la materia informatico-tecnologica, che funge da vero e proprio metallo grezzo da trasmutare in oro alla maniera dell’alchimia o della spagiria [7] .
L’algoritmo, i computer, le immagini e i codici, corrispondono ad una specie di programmazione dello spirito , un hyperouranios topos per dirla con Platone, una Macchina algoritmica nella quale andare ad imprimere le proprie coordinate come un gigantesco sigillo magico[8] , d al quale poi far influenzare e materializzare la realtà tangibile e terrena.
L’algoritmo ti conosce meglio di te, l’algoritmo ti programma, l’algoritmo pensa al tuo posto, e tutto secondo uno schema prettamente magico-psichico che abbiamo analizzato più volte nei nostri articoli.
Ed è qui che lo gnosticismo a mezzo informatico si splitta nelle due possibilità, l’una discendente, e cioè la sostanziale chiusura della propria vita nella creazione del demiurgo malefico (il falso dio degli gnostici che ingabbia e inganna l’uomo nella prigione del corpo e della materia); l’altra ascendente, ovvero il giungere ad un ricongiungimento integrale con il divino attraverso una conoscenza diretta, non dogmatica e senza intermediari di alcun tipo.
Immaginare, conoscere e creare, partendo dalla fonte della realtà : un insegnamento antico, realizzato, o forse sarebbe meglio dire imitato, dal chaos della creazione digitale.
Tecnologia e gnosticismo: la critica
La tecnologia, e in particolare i suoi sviluppi più estremi (es. Intelligenza Artificiale, postumanesimo e transumanesimo) come frutto dello gnosticismo, o meglio del disprezzo gnostico dualistico verso il corpo e la materia (nella gnosi spirito e materia, anima e corpo sono contrapposte).
È questa la chiave di lettura di tutto un filone cristiano-tradizionalista , e che viaggia sovente di pari passo con la visione politica che vede a torto o a ragione la tecnologia come espressione delle forze della materia; un’arma nelle mani del potere , in ultima analisi satanico, per modellare l’uomo e la società ai proprio voleri.
Nel transumanesimo, ad esempio, l’uomo per come lo conosciamo viene superato in qualcos’altro, e questo qualcos’altro, viene visto come quella via che viene a perfezionare la natura materiale, imperfetta e ingannatoria.
Ma ancora, la capacità/possibilità dell’uomo di comprendere a pieno le dinamiche della realtà per modificarle o ricrearle a proprio piacimento, viene vista come il secondo punto per il quale alla fede e alla grazia di Dio e alle sue istituzioni terrene si preferisce un percorso autonomo basato sulla lucida conoscenza, senza intermediari alcuni, che non siano gli agenti psichedelici, i mezzi tecnologici e eventuali rituali propiziatori (vedere il festival Burning Man in California).
Tecnologia e gnosticismo: le criticità
Quanto ci sia di effettivamente gnostico in tutto ciò, o almeno quanto questo inquadramento della tecnologia corrisponda allo stato dell’arte è però oggetto di discussione.
Ad esempio il transumanesimo potrebbe rappresentare più che una negazione della corporeità, un ampliamento, un potenziamento, ma che non necessita per forza di un particolare disprezzo dualistico alla base.
Quanto ci sia di effettivamente gnostico, nella conoscenza integrale e diretta del divino, e della realtà, ma a mezzo tecnologico, è un altro degli interrogativi che potrebbero far rientrare più queste visioni del mondo in modelli che tentano di riprodurre la reale e integrale conoscenza del divino, che si ottiene grazie a percorsi spirituali veri e propri, tra i quali annoveriamo anche la gnosi, quella originaria.
La gnosi tecnologica , dunque, potrebbe assomigliare a tutti gli effetti a quel processo di simbolismo della conoscenza, della sapienza spirituale, che avvenne con la sopracitata alchimia.
Così come per i moderni, la sapienza alchemica – che mirava alla lavorazione non solo dei metalli ma delle sostanze insite nell’uomo, per giungere allo stato aureo – era stata ridotta ad una semplice antesignana superstiziosa della chimica moderna.
Allo stesso modo la tecno-gnosi, almeno nella vulgata comune, riduce la stessa sapienza nella capacità di saper lavorare le forze dell’etere e del digitale.
Una riproduzione in piccolo di ciò che avviene nel grande, non proprio la stessa cosa, ma che avrebbe un senso più pieno se si fosse in grado di percorrere il cammino inverso , ovvero dalla tecnologia al divino.
Tecnologia e gnosticismo: l’ipotesi comunista
Annoveriamo sempre nei rapporti tra tecnologia e i suoi sviluppi e gnosticismo l’Unione Sovietica e in generale il marxismo.
Diversamente da una vulgata storica superficiale, anche l’ideologia comunista , come del resto tutte le ideologie e le prassi politiche dell’epoca moderna, ha un suo substrato esoterico .
Uno dei massimi studiosi di tali connessioni è Giorgio Galli[9] , m a anche Luciano Pellicani vedrà nel comunismo una base gnostico-chiliastic a[10] , co n tutto il suo corredato di idee e conoscenze ai fini di una liberazione umana, di tentativi effettuati in tal senso sul corpo vivo della realtà sociale, e tutta una serie di riti e miti che vanno in questa direzione – non ultimo l’attesa della resurrezione del capo, Lenin, attualmente imbalsamato.
Abbiamo parlato prima brevemente del cosmismo , e della possibilità dell’uomo della nuova alba socialista di espandersi verso le stelle, materializzando la conquista dei cieli interiori, trasformata dai cosmisti in quella dei cieli esteriori, e generando, tra l’altro, anche il filone della paleoastronautica , nella quale gli dei sono materializzati negli alieni, intervenuti nel processo di creazione o di evoluzione della vita umana.
Ma è proprio la concezione del mondo materialista, ideologia ufficiale dell’Unione Sovietica e più in generale base di tutto il marxismo , con le dovute differenze, ad aver animato talune idee in ambito della genetica, dell’agronomia e della biologia (Mičurin e Lysenko), oppure nell’ambito antropologico i super-soldati o i super-lavoratori alla Stachanov che andavamo oltre i limiti del corpo; e ancora potremmo proseguire verso tutte quelle idee di un marxismo anche non ortodosso ma che stanno alla base dei gender studies , e dell’idea di poter autodecidere il proprio genere sessuale.
Alla base di tutto ciò il fatto che sia lo spirito a procedere dalla materia e non il contrario, e che dunque ogni essenza invisibile sia il frutto dei fattori innanzitutto materiali, e poi di quelli ambientali (classi economiche, rapporti sociali e costrutti socio-culturali), e che dunque manipolando sulla base delle mia volontà questi, o sulla base della volontà della mia classe, posso generare da me le mie specifiche identità (anche in campo sessuale).
Homo videns: La modifica delle menti umane
Webinar & Live Q&A – 21 Marzo dalle 16:00
Le interpretazioni delle origini metafisiche della tecnologia: cristianesimo
Ma in contrapposizione a quella interpretazione che vede le origini e gli sviluppi della tecnologia come frutto di una sorta di gnosticismo 2.0, vi è la concezione che vede questa se non originata quantomeno salutata positivamente dal cristianesimo.
In particolare sulla tecnica, l’Ordine dei benedettini, fondato da San Benedetto da Norcia nel 529, nel suo modello di vita di cui ricordiamo il detto ora et labora , la elogiava ampiamente e ne fu un grande propugnatore.
Le invenzioni, le produzioni e le costruzioni dei monaci diedero un grande sviluppo alla storia d’Europa .
Tutto riferito al concetto di razionalità nella creazione divina , la quale crea anche la natura in questi termini e la possibilità per l’uomo di comprenderla con la logica e di girarla a proprio vantaggio.
In questo la tecnica è strumento essenziale donato all’uomo da Dio rispetto agli animali e ai fini di elevazione verso Dio, e funziona proprio ad imitazione della natura.
Un’imitazione della natura, oltre che delle leggi del cosmo, che abbiamo riscontrato spesso nelle nostre analisi sulla tecnologia e in questo stesso articolo.
E le invenzioni dei benedettini, ma in generale nel monachesimo , furono di tutto rispetto e nei seguenti campi:
La lavorazione della terra (pensiamo all’aratro pesante, ai mulini ad acqua e alla promozione dell’allevamento del bestiame)
L’ambito farmacologico (con farmaci e unguenti), o quello alimentare (pensiamo a birra, vino e al famosissimo parmigiano reggiano)
Nella straordinaria capacità di ricopia a mano dei testi degli amanuensi , con una metodica precisione, anticipatrice per certi versi della stampa
In quegli straordinari complessi architettonici che sono le abbazie
Chissà cosa avrebbero pensato i benedettini della tecnica moderna e dell’era elettrica. L’avrebbero disprezzata come una specie di luciferico Prometeo oppure l’avrebbero apprezzata, utilizzandola con intelligenza ai fini del miglioramento della vita umana?