Cosa serve davvero per prosperare nell’era dei dati, degli algoritmi e dell’IA?
Paul Leonardi e Tsedal Neeley hanno ragione da vendere. Prima di andare lontano è necessario stabilire alcune definizioni fondamentali.
Ad esempio pensare il digitale come interazione tra dati e tecnologia. Partendo dal presupposto che i dati si riferiscono a qualsiasi informazione che può essere utilizzata per riferimento, analisi e calcolo. Mentre la tecnologia crea, acquisisce, trasforma, trasmette o memorizza i dati attraverso applicativi e dispositivi interconnessi.
La trasformazione digitale avviene quando le organizzazioni ridisegnano i propri sistemi e processi per allinearsi con i dati e la tecnologia, tra cui l’IA, l’apprendimento automatico e l’IoT. Pertanto, la trasformazione digitale diventa un processo perpetuo adattivo attraverso cui enfatizzare mindset e strategie specifiche.
La “Digital mindset”, di cui parlano gli autori, significa innanzitutto comprendere il funzionamento e il ruolo delle “macchine”, e in che modo le persone possono sfruttare al massimo i loro benefici.
L’assunto è semplice. Ogni azienda oggi, è un’azienda tecnologica, e ogni AD deve assicurarsi che l’intera organizzazione abbia un mindset digitale. Essere digitali. Ecco quindi un’edizione che spiega realmente il significato di questa affermazione.
Pubblicata dall’ HBR Press l’opera fornisce approfondimenti critici, attuabili e completi, offrendo tutte le informazioni pratiche necessarie per comprendere e cavalcare la nuova ondata di cambiamento digitale in atto.
“The Digital mindset” è una risorsa inestimabile per qualsiasi leader che intenda acquisire una migliore comprensione del presente e del futuro, e creare un’organizzazione a prova di futuro.