Serena Calabrò – Riveste il ruolo di Social Media Specialist presso Adv Media Lab. Da anni è la colonna portante della definizione e dell’implementazione della strategia social di molte aziende.
Scopri i social media trends del 2026: autenticità, IA, video brevi, social selling e community esclusive che guidano le relazioni tra utenti e brand.
Il 2026 sarà l’anno che vedrà consolidare in maniera profonda una tendenza che è si è fatta strada lungo tutto il 2025. I social media smetteranno di essere solamente luoghi di intrattenimento per diventare un intero ecosistema digitale composto da contenuti, IA, community, e-commerce e customer experience.
Ciò comporta una nuova sfida per i brand, che dovranno adattarsi a un nuovo modello di comunicazione e di interazione con gli utenti. Dovranno, cioè, lasciarsi alle spalle le tradizionali strategie di marketing in cui l’azienda aveva il controllo delle informazioni e la gestione dei commenti.
Adesso sono gli utenti dei social a guidare le relazioni, sia con i marchi, sia tra le stesse community, alla ricerca di autenticità e senso di appartenenza.
Ai brand, quindi, nel prossimo anno spetta il compito di cavalcare i trend social media e integrare le tecnologie IA con contenuti agili, modalità di vendita con funzionalità native e community.
Cosa cambierà nel 2026 per i social media?
Catturare l’attenzione dell’utente sui social media non è qualcosa che si può ottenere attraverso le tradizionali campagne sponsorizzate. I brand devono dimostrare di meritare la fiducia del pubblico. Solo così potranno porre le fondamenta per una relazione duratura e solida.
La parola d’ordine che emerge nei social media trends per il 2026, quindi, è autenticità. Gli utenti, ormai informati, sono in grado di captare i messaggi promozionali, anche quelli velati, e non sono più disponibili ad accettarli.
In altre parole, le promesse su qualità e sostenibilità di ciò che viene offerto loro non hanno più presa. Quello che l’utente premia è la chiarezza, la spontaneità e spaccati di emozioni reali.
Lo conferma anche il recente Report “Human truths in the algorithmic era” di Dentsu. Secondo lo studio, l’83% dei consumatori ritiene che il ruolo dei brand sia oggi quello di creare legami tra persone, non semplici interazioni con prodotti.
Non è neppure un caso, infatti, che si stia facendo strada il deinfluencing. Si tratta di una nuova tendenza nata sui social media in cui i creator incoraggiano le persone a non comprare prodotti inutili, costosi o sopravvalutati.
Il 2026, dunque, segnerà una svolta, complice anche l’effetto disruptive dell’intelligenza artificiale.
Come l’IA cambierà i social media?
Uno dei social media trends più decisivo del 2026 è l’adozione generalizzata dell’intelligenza artificiale generativa. Per i marketer, infatti, il dilemma non è più se usare o no l’IA, ma come integrarla nelle proprie scelte mantenendo autenticità, coerenza e credibilità.
Lo sa bene l’80% dei CMO, secondo cui l’intelligenza artificiale generativa è una priorità e un investimento necessario per il brand. Ma attenzione. L’IA resta un co-pilota accanto alla creatività umana e non un sostituto.
L’intelligenza artificiale sarà sempre più usata nel 2026 per creare contenuti personalizzati pur avendo un’audience estesa. Grazie all’IA, infatti, sarà possibile produrre copy, varianti grafiche o video con messaggi ad hoc per ciascun segmento del target velocizzando i processi creativi.
Gli agenti IA saranno da supporto nel suggerire i temi più in trend, i formati da adottare e ideare hook che funzionano (soprattutto su TikTok).
Ma la personalizzazione passa anche attraverso un’automazione attenta alla customer experience e alla customer care. Le interazioni con lead, prospect e clienti potranno essere monitorate in tempo reale e si potranno fornire risposte immediate alle diverse richieste avvalendosi di assistenti IA.
E ciò va considerato come trend social media dato che le piattaforme saranno sempre più luoghi di e-commerce.
Come fare marketing automation nel 2026?
Il social media selling, l’acquisto è solo via social
Un importante social media trends consacra definitivamente il “social selling” come canale di vendita predominante, non più certo marginale.
Ed emerge sempre più anche il concetto di “shopping in-app”. L’utente, cioè, naviga all’interno del social media lungo tutto il percorso di acquisto senza uscire dall’App. Cosa comporta tutto ciò?
Innanzitutto, la UX deve essere progettata nativamente nel social media, prevedendo ad esempio l’in-feed shopping, il live commerce o un checkout rapido. I contenuti, poi, devono essere ottimizzati attraverso testi e cataloghi aggiornati, feed coerenti con il brand e landing page dedicate.
Inoltre, si sta facendo strada un altro trend social media: il paradosso dell’attrito. Mentre molte piattaforme sono impegnate nel rendere il più fluido possibile il customer journey, alcuni brand stanno sperimentando una via differente.
Introdurre un minimo di passaggi od ostacoli nel percorso dell’utente (come, ad esempio, un preordine o il ritiro in negozio) può, paradossalmente, aumentare le vendite. Questo perché l’attrito selettivo crea una percezione di esclusività, di valore del prodotto e alimenta il FOMO (Fear of missing out).
Va da sé, quindi, che le metriche, come i reach e i like, non bastano più. Occorre monitorare anche altri KPI, come le conversioni, il CPA (cost per acquisition), ecc.
La predominanza dei video corti sui social
A proposito di metriche…è ormai assodato che nel 2026 il formato che dominerà sui social media è il video verticale e di breve durata. I reels, gli shorts di TikTok e di Youtube sono i modelli preferiti da GenZ e Millennials, ma anche dalle fasce audience più mature.
Ma per essere ingaggianti devono avere caratteristiche ben precise. Prima di tutto, i video devono aprirsi con hook (ganci) forti. Nei primi 1–3 secondi si deve essere in grado di catturare l’attenzione dell’utente.
Altro social media trend del momento è la coerenza tra i differenti reels, seppur con linguaggi e mood differenti in base allo specifico social. I contenuti, quindi, non dovranno essere delle pillole a sé stanti, ma devono essere organizzati in serie. Devono essere, cioè, “episodi” di una serie e non post isolati.
Altro aspetto importante è l’editing: meglio se si utilizza quello nativo del social media. La modalità “native-first” sarà quella più premiante il prossimo anno.
Significa che i video long-form devono essere messi in cantina? Non proprio. Le tendenze dicono che i video brevi saranno i privilegiati sui social media legati più all’intrattenimento rapido (come TikTok e Instagram). Quelli più lunghi, invece, saranno scelti dagli utenti che cercano approfondimenti, ad esempio, su YouTube e LinkedIn.
La rinascita delle community
I contenuti video, soprattutto quelli UGC (user-generated content), sono un elemento trainante di un ulteriore trend social media: la rinascita delle community. I brand dovranno fare i conti con il fatto che il pubblico si fiderà di più dei contenuti degli utenti reali piuttosto che di demo.
La ricerca è diventata più specifica e mirata. E gli utenti, per interagire e per informarsi, prediligono ormai i creator di nicchia (maggiormente esperti in un ambito), piuttosto che le celebrity generaliste.
Il 2026 sarà l’anno degli spazi phygital esclusivi, intimi e autentici, contraddistinti da specifici valori e interessi comuni. In questo nuovo contesto, i brand dovranno aprirsi un varco nel pubblico con contenuti che mettano in mostra la loro identità più autentica.
I messaggi diffusi dovranno riguardare storie reali, momenti dietro le quinte e la quotidianità delle persone che ci lavorano, mostrando il marchio “a nudo”, senza filtri.
Proprio per questo, la community sarà più coinvolta da video e contenuti qualitativamente non perfetti, ma reali e autentici.
Bluesky ne è un esempio lampante. Creata nel 2019 nel solco di X (ex Twitter), oggi è una piattaforma in forte ascesa. Questo perché incarna la nuova tendenza come comunità di nicchia, offrendo spazi tematici autonomi e personalizzabili, in cui le conversazioni sono più autentiche e mirate.
Segui Adv Media Lab per gli ultimi social media trends
I social media trends richiedono un approccio olistico che integra l’utilizzo dell’IA, nuove strategie per dialogare con le community e formati di video ingaggianti.
Adv Media Lab monitora costantemente i cambiamenti del panorama phygital, con un approccio pratico, data-driven e orientato ai risultati.
Grazie a un modello proprietario di analisi di intelligenza competitiva (Aic) è in grado di supportare i brand nel cavalcare le nuove tendenze dei social media.
Più nello specifico, siamo in grado di impostare le strategie più coerenti con il core business del marchio e individuare le metriche essenziali da monitorare.
Se desideri restare aggiornato sulle evoluzioni della comunicazione sui social media e restare competitivo, rivolgiti ai nostri consulenti. Saranno lieti di poterti offrire il loro supporto.
Serena riveste il ruolo di Social Media Specialist presso Adv Media Lab. Con dedizione e competenza, ogni giorno, Serena assiste i clienti nella ricerca di innovative vie per potenziare la brand awareness e gestire al meglio la loro reputazione online.