Daniel Casarin – Imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale.
L’intelligenza artificiale generativa è una tecnologia dal potenziale smisurato , che molti creativi del video marketing e del graphic design stanno cominciando a sperimentare in ambito visuale: è la vision AI (intelligenza artificiale visiva).
Quali saranno gli impatti per i professionisti del settore? Il lavoro creativo verrà definitivamente sostituito da un algoritmo? L’essere umano diventerà obsoleto?
La rivoluzione è già in atto, ma niente panico . Il consiglio di Adv Media Lab è quello di dedicare tempo e risorse a conoscere a fondo questo straordinario strumento , per imparare ad usarlo senza venirne schiacciati.
Punti chiave di cui tratteremo:
Vision AI : implicazioni per i settori del design e del video marketing
L’importanza della comunicazione : come strutturare una visione chiara per dialogare in modo efficace con l’intelligenza artificiale
Il contributo dell’immaginazione umana nel nuovo processo creativo integrato : laddove la macchina può solo eseguire l’essere umano riesce ad inventare
Nonostante alcuni minimizzino giudicando questa innovazione l’ennesimo giocattolo tra i tanti, è ormai evidente che ci troviamo di fronte ad una radicale trasformazione tecnologica che va a toccare una sfera fino ad oggi considerata al di fuori del raggio di azione delle macchine: la creatività .
In questo articolo ci occuperemo di intelligenza artificiale generativa , in particolare in ambito video e design. Nello specifico parleremo di:
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Cos’è la Vision AI?
La Vision AI è l’intelligenza artificiale generativa applicata alle immagini e al video. Un software in grado di riconoscere i volti, analizzare e produrre video, generare autonomamente immagini. Le implicazioni per i professionisti creativi del video e del design sono potenzialmente enormi. Proviamo ad approfondire.
Vision AI e Graphic Design
Vedremo materializzarsi davanti agli occhi il nostro progetto come se l’intelligenza artificiale stesse scolpendo un’idea nel mondo? Quello che è sicuro è che la velocità con la quale le immagini verranno prodotte grazie alla Vision AI è senza precedenti.
Non è certo la prima volta nella storia del graphic design che la tecnologia velocizza i tempi di esecuzione. Nell’ultimo decennio i siti di database di immagini come Pixabay, Unsplash e Getty Images hanno offerto ai designer un enorme aiuto nel loro processo creativo – qualcuno potrebbe dire una “scorciatoia” – consentendo di risparmiare le ore necessarie alla creazione di elementi di base come illustrazioni, foto e font.
Nonostante questo non si è mai sentito parlare come adesso di rischio per l’industria del design . Perché con l’intelligenza artificiale dovrebbe essere diverso?
L’evolversi del settore insieme alle tecnologie
Se facessimo un tuffo nel passato a quando questi database non esistevano (i vari ClipArt, Photoshop, Google Images) potremmo in tutta onestà affermare che la qualità dei lavori fosse migliore? Non è questa la sede per discutere le implicazioni etiche dell’AI. Concentriamoci piuttosto su come questo stupefacente strumento può snellire il processo creativo, dare ai nostri clienti il miglior risultato possibile e farci risparmiare tempo.
Cosa porterà al lavoro di designer e marketer la tecnologia della Vision AI?
Il cambiamento riguarderà principalmente il miglioramento in tempi rapidissimi di grafiche già esistenti.
Proviamo a fare un esempio. Sono un grafico e voglio creare una linea di magliette per il brand Motocross . Faccio lo schizzo di un ragazzo su una moto da cross sporco di fango, carico la mia immagine su Midjourney e il software mi propone quattro disegni diversi e migliorati nel giro di qualche clic. Il tempo risparmiato è impressionante, ma usare questa tecnologia solo per risparmiare tempo è riduttivo. Meglio riflettere a fondo sulle numerosissime possibilità creative che possiamo sfruttare.
Su quali abilità può lavorare il graphic designer?
L’abilità chiave che il graphic designer ha bisogno di sviluppare consiste nel comunicare la sua idea visiva all’intelligenza artificiale. Tanto migliore sarà la forma in cui viene posta la domanda, tanto più chiara sarà la risposta della macchina.
L’intelligenza artificiale processa solo l’immaginario che conosce già: ha accesso a una sorta di memoria collettiva di quello che negli anni è stato prodotto e messo in rete.
Per questo motivo se chiedo al software di creare l’immagine di una banana otterrò una banale banana. Se chiedo al software di creare l’immagine di una banana viola servita su un letto di perle adagiata su un vassoio d’argento sorretto da una scimmia vestita da cuoco, il tutto imitando lo stile pittorico di Basquiat, la banana non sarà affatto banale.
È la chiarezza della visione il motore del dialogo. Più il dialogo si affina, più la macchina impara ad anticipare quello che voglio e più io capisco come riformulare le mie richieste.
Se l’essere umano non ci mette il suo tocco creativo, la macchina non potrà mai produrre qualcosa di memorabile. Per conservare le nostre differenze dovremmo allora valorizzare tutto quello che ci rende umani: la nostra empatia, la nostra capacità di immaginare, il nostro spirito critico, la nostra imprevedibilità.
“Più il dialogo si affina, più la macchina impara ad anticipare quello che voglio. Se l’essere umano non ci mette il suo tocco creativo, la macchina non potrà mai produrre qualcosa di memorabile.”
Vision AI e video marketing
Uno dei primi video pubblicitari – spesso considerato il primo in assoluto – è quello trasmesso in televisione il primo luglio del 1941 durante una partita tra la squadra dei Brooklyn Dodgers e quella dei Philadelphia Phillies. Il prodotto reclamizzato è un orologio da polso della marca Bulova Watch Co.
Da quel momento in poi la produzione di video pubblicitari non si ferma più e con l’arrivo di internet cresce in maniera esponenziale. Oggi è una tecnica di marketing estremamente efficace e molto utilizzata.
L’avvento dei social media alza ancora di più la posta in gioco: Facebook, Instagram, YouTube, TikTok hanno nei video la loro principale fonte di guadagno.
Quanto sono efficaci gli annunci video?
Quando si tratta di pubblicità, l’efficacia degli annunci video non ha eguali. Diamo un’occhiata a qualche dato. Tra le persone intervistate da Wyzowl, per esempio:
Il 96% dichiara che preferirebbe guardare un video per saperne di più su un prodotto
L’84% ha deciso di acquistare un prodotto dopo aver visto un video
Il 66% concorda sul fatto che il modo migliore per conoscere un prodotto è guardare un breve video
Questi dati dimostrano che l’utilizzo di video di qualità per il marketing può essere uno strumento fondamentale per qualsiasi azienda , indipendentemente dalle sue dimensioni.
L’importanza di una strategia video di un’azienda
Sergio Cremasco – Daniel Casarin
Tre ragioni per cui l’AI non può mancare tra gli strumenti di marketing
I motivi per cui un’azienda dovrebbe pensare di sfruttare l’intelligenza artificiale sono molti e tutti validi. Noi riportiamo qui di seguito i principali.
1. Testare il contenuto video
L’AI offre all’azienda un’anteprima di quelli che potrebbero essere i contenuti una volta realizzati . I responsabili marketing sono così maggiormente rassicurati nel prendere le loro decisioni di investimento.
Il lavoro tra vocazione e responsabilità – Intervista a Massimiliano Pappalardo
2. Personalizzare
Più alto è il grado di personalizzazione dei contenuti e più la comunicazione dei brand si dimostra efficace. L’AI analizza tutti i contenuti prodotti e sulla base di quest’analisi suggerisce e implementa modifiche al processo di creazione dei contenuti, plasmandoli a misura di target.
3. Raggiungere un pubblico più ampio
L’AI è in grado di ottimizzare i contenuti per i motori di ricerca , il che significa raggiungere più persone.
Le infinite possibilità della Vision AI
Vediamo di seguito nello specifico.
I possibili scenari
Al MAICON 2022 (Marketing Artificial Intelligence Conference) i leader del marketing si sono interrogati sulle possibili conseguenze delle innovazioni in ambito Vision AI. Sono emersi in particolare due scenari: uno in cui prevalgono le innumerevoli possibilità creative dei video e del visual design e un altro in cui vengono messi in evidenza i rischi legati alla produzione di fake news e disinformazione e alle potenziali conseguenze negative per la reputazione dei brand.
Ecco un elenco di punti chiave legati alla visual AI discussi durante il MAICON 2022.
1. La computer vision è più di un’immagine gradevole o di un video ben fatto
La computer vision può supportarci nella raccolta di dati e permetterci di creare una tassonomia degli elementi che compongono un contenuto: testo, immagine, audio e video. In questo modo possiamo ottenere un’idea più chiara di cosa sta funzionando per noi e per i nostri clienti.
2. Un supporto per editare i vecchi contenuti
La parola d’ordine del marketer è riadattare. Del lavoro fatto non si butta via niente. Che succede quando i nostri contenuti diventano datati e superati? La Visual AI può convertire questi file tramite riconoscimento ottico dei caratteri, analisi del sentiment, analisi del registro linguistico. Il contenuto sul quale abbiamo investito tanto tempo è salvo.
3. Il contributo dell’essere umano è necessario ora più che mai
“L’intelligenza artificiale è stupida, non sa nulla, non ha immaginazione, è qui che l’ingegno umano deve subentrare. Essa può solo creare immagini basate su qualcosa che ha già visto, questo a livello intrinseco rappresenta un problema.”
Così ci dice Stefan Britton, senior director di Shutterstock AI. L’essere umano costituisce il fondamento del processo creativo. La sua presenza è imprescindibile: dall’ideazione dei concetti ai processi di riscrittura e revisione.
4. La Visual AI è incomparabilmente più veloce degli esseri umani
Facciamo un esempio. A un graphic designer, con un tariffario medio di 250 euro a progetto, viene commissionata l’ideazione di una grafica per una t-shirt che richiede dalle due alle quattro ore di lavoro. Il grafico realizza la grafica in 12 ore di lavoro per un compenso di 3000 euro.
Ipotizziamo ora che il nostro grafico utilizzi un software di intelligenza artificiale, magari il già citato Midjourney , con il quale otterrà 12 immagini uniche nel giro di dieci secondi. Attenzione, è una questione sia di quantità sia di qualità. Le immagini ottenute, tra cui il grafico potrà scegliere, saranno tutte ben fatte, accurate e in linea con le richieste del cliente.
Quali possibilità si aprono adesso per lui? Potrebbe abbassare i prezzi, ridurre drasticamente i tempi di consegna, lanciarsi in progetti complessi o decidere di spendere il suo tempo libero, improvvisamente aumentato, come meglio crede. In fin dei conti quello che importa davvero è che il cliente sia soddisfatto , a prescindere che il grafico abbia scelto o meno il supporto dell’intelligenza artificiale.
5. I professionisti del marketing avranno bisogno di sviluppare nuove abilità
Parliamo ora dell’elefante nella stanza. I software di intelligenza artificiale visual ci porteranno via il lavoro? Diciamoci la verità, alcuni lavori verranno trasformati parzialmente, altri totalmente, ma l’innovazione creerà nuove professioni. Si svilupperà presto l’esigenza di possedere delle abilità che ancora non esistono e in questo senso la capacità di comprendere e gestire i software si rivelerà la competenza chiave.
Il timore delle conseguenze della tecnologia Vision AI sulle professioni creative
Sei un creativo e temi di venire soppiantato da una macchina nel giro di pochi anni? Alla ricerca di rassicurazioni diamo un’occhiata al sito “will robots take my job “. Se inserisci nella barra di ricerca il nome di un mestiere il sito calcola la percentuale che quel mestiere venga automatizzato. Possibilità, non probabilità.
Vogliamo concludere con una speranza: forse la Vision AI fornirà un test formidabile per capire chi con pazienza nutre il proprio mondo interiore, chi coltiva il proprio spirito critico per elevarsi dalla mediocrità, chi allena la propria inventiva per lasciare un segno autentico in ogni cosa che fa. Magari, chissà, questa innovazione sarà l’happy accident in grado di aumentare il valore di chi si compromette, di chi studia, di chi ci mette la faccia.
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Una riflessione conclusiva
Marc Andreessen, informatico e imprenditore statunitense fondatore di Netscape ha detto:
“Un domani il mondo si dividerà in due categorie di persone: quelle che diranno alle macchine cosa fare e quelli a cui le macchine diranno cosa fare”
Noi di Adv Media Lab siamo dalla parte di designer e creativi. Non esitare a contattarci per un supporto concreto che possa aiutarti a cogliere solo il meglio del cambiamento.