Daniel Casarin – Imprenditore ed analista indipendente, si dedica al mondo della comunicazione, del marketing, del business design e della trasformazione digitale.
Ho scoperto questa chicca nel catalogo della Guerini Next.
Lo dico subito: sono un lettore del MIT Sloan Management Review in ambito aziendale e ho una buona preferenza per le selezioni di questo tipo…
Qui Alberto Mattiello e Carlo Robiglio fanno una curatissima raccolta delle visioni più dirompenti (e aggiungerei più rilevanti) provenienti dal MIT di Boston in grado di aiutare imprenditori e manager ad utilizzare in pieno la trasformazione digitale per acquisire vantaggio competitivo oggi. Tutto questo dove in una nuova visione di mercato non si vendono più prodotti, ma si paga per il tempo di utilizzo di un sistema che si differenzia non tanto per il prodotto in sé utilizzato, ma per la convenienza e disponibilità di servizi.
La selezione dei contenuti tocca praticamente tutti i ricercatori e autori che già seguo da tempo condensata in un’edizione che diventa un compendio necessario nei tempi della “doppia accelerazione”, tempi in cui innovazione uguale crescita e crescita uguale successo, e laddove soprattutto esista un’asimmetria informativa.
Carlo Robiglio lo afferma subito dalle prime pagine: la persona diventa il fulcro di questo processo, l’acquisizione di competenze diventa l’obiettivo. Solamente una risposta che è: sia adeguata che completamente integrata, permette di avere una traiettoria di crescita di ricavi e profitti migliore in una fase “post digitale” rispetto a quella “pre digitale”. Umanizzare la tecnologia è il nuovo vantaggio competitivo soprattutto dopo aver compreso che la tecnologia stessa è proiezione del potere.

Come costruire un’impresa più intelligente, come costruire il perfetto ecosistema per l’innovazione, quale strategia adottare per le tecnologie cognitive e tanto altro in un’agile edizione pronta all’uso nostrano.
La giusta conclusione la fa Robiglio: “La vera sfida sarà quella di creare le condizioni affinché in azienda si lavori bene, in concordia e con profitto (…) e allo stesso tempo poter valutare il ritorno di tale investimento e come questo possa migliorare le sorti dell’impresa.”